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Alto Adige

Maltempo, lo stato di protezione civile scende a livello allerta

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La Conferenza di valutazione del Centro operativo provinciale dell’Agenzia per la Protezione civile ha stabilito alle 12 di abbassare lo stato di protezione civile dal terzo stato di pre-allarme (Bravo) al secondo stato di allerta (Alfa).

Lo riferisce il coordinatore Willigis Gallmetzer. Nel corso della notte la situazione si è normalizzata rispetto a ieri, tuttavia potrebbero verificarsi ancora localmente eventi franosi a causa delle condizioni del terreno fortemente impregnato d’acqua, così come cadute di massi, valanghe e cadute di alberi.

Il punto provvisorio della situazione è stato fatto oggi (19 novembre) dal presidente della Provincia Arno Kompatscher a margine della riunione della Giunta provinciale. Kompatscher ha ricordato le condizioni ambientali impongono di mantenere ancora alta l’attenzione.

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“Le precipitazioni che si sono registrate in questi giorni hanno raggiunto livelli normalmente registrati in due mesi, per questo occorre ancora prestare la massima attenzione, così come prescritto anche dallo stato di protezione civile, che resta di allerta. Per questo chiedo ancora ai cittadini la massima attenzione sulle strade e nei luoghi aperti, evitando di avvicinarsi troppo ai boschi per il pericolo di caduta alberi e le zone di alta montagna per il persistente pericolo valanghe” è stato l’appello lanciato dal presidente della Provincia.

Il bilancio provvisorio del maltempo

“Rispetto alle dimensioni degli eventi meteorologici che si sono registrati in questi giorni, fino a questo momento possiamo dire di essere stati fortunati. Non ci sono stati feriti gravi, e anche i danni alle cose – strade, case – si sono mantenuti limitati” ha sottolineato il presidente. Kompatscher ha rimarcato l’importanza “degli interventi di prevenzioneche abbiamo messo in campo negli anni passati. Investiamo ogni anno 30 milioni di euro in misure di protezione e di messa in sicurezza ed è proprio in queste circostanze che si vede l’efficacia di questi interventi”.

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In servizio il 90% dei vigili del fuoco volontari

Ma è stato soprattutto alle donne e agli uomini dei soccorsi e delle forze dell’ordine che Kompatscher ha inteso rivolgere un ringraziamento e un pubblico encomio.

“Con orgoglio possiamo dire che l’intervento di tutte le forze in campo è stato eccezionale, e in particolar modo ha funzionato straordinariamente il coordinamento fra le organizzazioni di volontariato della protezione civile e tutte le altre organizzazioni coinvolte, uomini e donne che qualcuno ha definito “i nostri eroi” per il lavoro che hanno svolto” ha sottolineato.

Fra il 12 e il 19 novembre l’Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari dell’Alto Adige ha condotto 3.000 interventi che hanno visto impegnati complessivamente oltre 4.000 vigili del fuoco. Complessivamente sono intervenuti 273 corpi dei vigili del fuoco volontari, pari al 90% di tutti i corpi volontari presenti in Alto Adige.

Le centrali d’intervento comprensoriali hanno visto impegnati 78 vigili del fuoco, alla centrale operativa provinciale sono rimaste in servizio 15 persone fra il 15 e il 19 novembre.

In 6 giorni quasi 7.000 chiamate alla Centrale viabilità

Alla Centrale viabilità sono state 6.971 le chiamate pervenute fra il 13 e il 19 novembre. A tutte le telefonate un operatore ha dato una risposta. Il maggior numero di telefonate è arrivato il primo giorno (13 novembre, 1.459 chiamate). Il numero delle utenze senza corrente continua a calare e si attesta attualmente a quota 1.200. Sono in attività 46 unità di Edyna per garantire l’approvvigionamento di energia elettrica.

Ancora 30 strade chiuse. 500 uomini del Servizio strade in servizio

Per motivi di sicurezza sono ancora 30 le strade chiuse a livello provinciale. Inclusi i passi, sono in tutto 40 le strade non perrorribili. Il Servizio strade è stato in servizio senza pause per sgombrare le strade dalla neve, dai detriti e dagli alberi, mantenendole sicure e percorribili.

Fra il 13 e il 18 novembre sono state 38.220 le ore d’intervento calcolate. Complessivamente 478 stradini e 19 tecnici del Servizio strade hanno lavorato per rendere più sicura la rete viaria utilizzando 254 mezzi spalaneve, frese spalaneve e mezzi spargisale.

Nei giorni scorsi i mezzi hanno percorso 78.000 chilometri spargendo 4.680 tonnellate di sale e 1.404 tonnellate di ghiaia. La stima del direttore della Ripartizione Strade Philipp Sicher rispetto ai costi sostenuti si attesta su 675.640 euro per gli interventi dei giorni scorsi.

Le tre linee ferroviarie temporaneamente fuori servizio

Già mercoledì la linea della val Pusteria ha dovuto essere chiusa. Giovedì sono riusciti a circolare alcuni treni. Venerdì è stato necessario chiudere la linea ferroviaria del Brennero e quella di Merano, bloccata da una frana a sud di Bolzano.

Sabato mattina è stato necessario sospendere il traffico anche sulla ferrovia della val Venosta. Nel pomeriggio in val Venosta e sulla linea del Brennero hanno ricominciato a circolare alcuni treni. Domenica la circolazione è stata interrotta all’altezza di Fortezza e successivamente all’altezza di Villandro.

Il traffico sulla ferrovia della val Venosta ha dovuto essere nuovamente sospeso. In tutti i casi sono stati istituiti servizi bus sostituitivi. Una circolazione regolare è stata tuttavia impossibile a causa delle condizioni stradali. Gli interventi si sono concentrati a liberare i binari dalla neve, dai rami e dagli alberi caduti.

Frana sulla linea della Pusteria e treno deragliato

Lunedì mattina il traffico sulla linea del Brennero è ripreso gradualmente, anche la linea ferroviaria della val Venosta è stata riaperta verso mezzogiorno. La situazione è peggiorata però in val Pusteria. Il treno partito nella mattinata è stato centrato da una frana fra Rio di Pusteria e Chienes ed è deragliato.

Fortunatamente nessun passeggero è rimasto ferito. La linea è da quel momento chiusa al traffico in tutta la sua lunghezza.

Il presidente della STA Martin Ausserdorfer oggi pomeriggio effettuerà un sopralluogo e una perizia da parte degli esperti anche alla luce del nuovo smottamento delle scorse ore. Fino all’8 dicembre la linea ferroviaria rimarrà chiusa fra San Candido e Lienz.

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