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Lueg-Brücke, l’A22 nel caos a partire dal 2025

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È da gennaio che il Team K ha lanciato l’allarme: a partire dal 2025 si rischia il collasso sull’Autobrennero con code di oltre 100 chilometri a causa dei lavori di risanamento del ponte Lueg a nord del Brennero.

Dall’Alta Valle Isarco fino a Chiusa e probabilmente fino al capoluogo si creeranno incolonnamenti di auto, con un impatto ambientale che andrà a impattare in maniera importante sulla qualità di vita e di lavoro nei territori di transito dell’autostrada.

Finalmente anche la Svp ha scoperto che il risanamento del ponte Lueg a nord del Brennero porterà queste pesantissime conseguenze sul traffico lungo la A22 e ora chiede un incontro urgente tra i due Consigli provinciali di Tirolo e Alto Adige per confrontarsi sul tema. Troppo poco e troppo tardi. E intanto la RoLa langue sottoutilizzata.

Il Team K già nel mese di gennaio aveva lanciato l’allarme e presentato un’interrogazione alla Giunta e a giugno ha chiesto urgentemente un intervento ai due responsabili delle politiche di mobilità di Alto Adige e Tirolo, Daniel Alfreider e Ingrid Felipe.

Così riassumeva la situazione un preoccupato Paul Köllensperger. “Sull’asse del Brennero si profila un blocco molto significativo del traffico tirolese a partire dal 2025, come ora confermato da Asfinag. Una dichiarazione di fallimento gestionale dell’A22, se così fosse, anche perché con il ponte Lueg in piena operatività i volumi di traffico attuali sono spesso difficili da gestire.

Purtroppo chi è al governo non è mai riuscito ad intervenire  con un minimo di efficacia sul tema del traffico deviato sul passo del Brennero, aumentando i pedaggi autostradali per i mezzi pesanti. Senza un ponte Lueg a due corsie, ci aspetta il caos, mentre il completamento della galleria di base del Brennero è ancora lontano. La già difficile situazione in Alta Valle Isarco peggiorerà ulteriormente”.

La verità è che in questi mesi non è successo nulla. L’assessore Alfreider tace, la capogruppo Svp chiede un incontro tra i due consigli provinciali di Tirolo e Alto Adige. Entrambi – insieme ad Autobrennero – si augurano che Asfinag e il Tirolo presentino una soluzione.

Sperare non è sufficiente, la maggioranza dovrebbe anche fare, afferma Paul Köllensperger. “Se si fosse optato per una soluzione in galleria sul lato austriaco, si sarebbe evitato questo caos programmato. Ora è troppo tardi“.

Senza dimenticare che tra qualche anno potrebbero essere necessari anche in Alto Adige interventi di risanamento simili a quelli del Ponte Lueg, in quanto i viadotti lungo la Valle Isarco hanno la stessa età di quelli del versante austriaco. Sia il Team K che i Neos in Austria hanno più volte sottolineato l’urgenza di ridurre il traffico autostradale con un adeguamento del pedaggio e l’introduzione di sistemi di prenotazione per il traffico pesante.

Soluzioni semplici non ne esistono ovviamente, ma sul rilancio della RoLa – il trasporto ferroviario dei camion – varrebbe la pena insistere e investire. “Già nel marzo del 2019 il Consiglio regionale aveva approvato quasi all’unanimità una nostra mozione, il cui obiettivo era vincere l’inerzia e rivitalizzare il servizio ricorda Paul Köllensperger –. Ovviamente la RoLa avrebbe comunque un impatto limitato su un problema di dimensioni enormi, ma la strada da seguire non può che essere quella.

Per rilanciarla occorre renderla maggiormente attrattiva con incentivi finanziari mirati, una migliore logistica e offrendo alle imprese di trasporto una tratta più lunga e quindi interessante, da Brennersee a Verona. Tutte proposte già discusse, votate in aula e approvate, ma mai davvero implementate dalla maggioranza che anche in questa occasione si è dimostrata sostanzialmente immobile purtroppo”.

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