Alto Adige
Libertà di viaggio: i passi per gli spostamenti all’estero

Da fine giugno dovrebbe essere applicato il Green Pass europeo, secondo la decisione adottata di recente dal Consiglio dell’Unione europea, e quindi funzionare a livello comunitario un sistema concordato di QR-Codes. Ma, nel frattempo, compiere viaggi oltreconfine resta ancora problematico a causa della pandemia. Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, si mostra ottimista, ma fino ad allora chiede che da subito siano sgombrati alcuni ostacoli: “Dopo questo periodo oppressivo di controlli reciproci al confine è giunto finalmente il momento in Europa di tornare alla fiducia reciproca”.
Ingresso in Italia
Per le persone che, ad esempio, intendono raggiungere l’Italia sussistono ancora molteplici punti da chiarire. Un fatto questo che crea insicurezza nei viaggiatori, da un lato, e, dall’altro, un carico notevole di lavoro per i servizi informativi come il numero verde altoatesino (tel. 800 751 751 e dall’estero tel. +39 0471 1632355), spesso al limite delle sue capacità. Attualmente per l’ingresso in Italia anche le persone vaccinate o guarite devono presentare un test antigenico negativo, prodotto non più di 48 ore prima. “Questa regolamentazione non ha senso e contraddice i principi del Green Pass europeo – spiega il presidente Kompatscher che assieme ad altri presidenti di Regione lo ha fatto chiaramente presente al Governo – . Chiediamo subito un adeguamento, affinché si renda possibile e agevole l’ingresso in Italia con un certificato di vaccinazione o di guarigione”.
Anche per quanto concerne l’obbligo di comunicare l’ingresso in Italia, risulta zoppicante l’avvio della modalità di comunicazione con compilazione online. La comunicazione digitale dovrebbe sostituire l’autodichiarazione cartacea. Fintanto non venga individuata una soluzione a questi disguidi, è comunque possibile avvalersi dell’autodichiarazione stampata e della comunicazione obbligatoria all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige che è possibile compiere online (https://siag.limequery.org/483785?lang=de).
“Siamo in contatto con le sedi competenti presso il Ministero degli esteri e presso la Commissione europea e speriamo che i necessari adeguamenti siano effettuati al più presto”, afferma il presidente Arno Kompatscher che sottolinea come anche a livello comunitario, per tramite del parlamentare Herbert Dorfmann, si cerchi di compiere passi decisivi in riferimento alla questione.
red/sa
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