Economia e Finanza
Liberarsi dall’ossessione della burocrazia. Cna: “Stop alla proliferazione normativa”
“La cattiva burocrazia è un moloch da abbattere per consentire all’Italia e al Trentino Alto Adige di migliorare la qualità della società e per rafforzare il potenziale di crescita”. Con questo spirito CNA lancia anche in Trentino Alto Adige il terzo Osservatorio sulla burocrazia dedicato alla transizione ecologica per offrire un contributo prezioso alle istituzioni in termini di proposte.
Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige, sottolinea il significato dell’Osservatorio: “Dallo slogan al contributo qualificato. C’è un cambio di paradigma anche nella rappresentanza, competenze e professionalità sono le chiavi per una rappresentanza autorevole e ascoltata. Crediamo che le Province di Bolzano e Trento, forti dell’Autonomia, possano fare da apripista in Italia ad un cambio radicale di mentalità”.
“Per questo Osservatorio – aggiunge Corrarati – abbiamo scelto il tema della transizione ecologica. Il green è diventato un elemento fondamentale per la competitività delle imprese e, con un certo orgoglio, rivendichiamo di essere stati i pionieri delle politiche di riqualificazione energetica a livello associativo. L’ambizione e gli obiettivi della transizione green però si scontrano con l’ossessione burocratica che caratterizza il Paese, anche le nostre due Province, alle quale abbiamo chiesto interventi urgenti ad esempio sulle norme urbanistiche. L’Italia e le nostre Province sono complicate, difettano di velocità ed efficienza a causa di una proliferazione normativa che alla fine diventa ingestibile anche a causa delle 20 legislazioni regionali. Non c’è dubbio che il gravame della burocrazia sia nettamente più soffocante di quello del fisco”.
Il campo di indagine riguarda due attività tipiche del mondo dell’artigianato e della piccola impresa in regione: l’installazione di impianti e il settore moda.
Per quanto riguarda il settore dell’impianti “sappiamo bene come gli adempimenti che le imprese di installazione sono chiamate ad attuare, sebbene regolamentati a livello nazionale, siano però diversi da regione a regione con evidenti difficoltà per quelle imprese che hanno sedi sul tutto il territorio nazionale, costrette a dedicare molto tempo a iter burocratici diversi da una regione all’altra”, chiarisce Corrarati.
Il secondo questionario riguarda le imprese del settore moda. “Già da diversi anni le imprese della moda dedicano particolare attenzione alla sostenibilità ambientale – conclude il presidente di CNA regionale – ma fin da subito sono emerse le enormi complessità legate agli adempimenti che queste imprese sono chiamate ad attuare, come i criteri legati al riciclo del prodotto, alla gestione dei rifiuti e i relativi costi diretti e indiretti per le imprese”.
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