Italia & Estero
L’Europa sotto pressione: la reazione ai dazi americani

A partire da oggi, mercoledì 2 aprile, entrano ufficialmente in vigore i dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti provenienti da tutti i Paesi del mondo.
Nei giorni scorsi, l’annuncio di queste misure ha generato incertezza nei mercati finanziari, provocando significative fibrillazioni nelle principali borse internazionali.
L’Unione Europea sarebbe una delle zone più colpite da queste tasse commerciali; per questa ragione, Ursula Von der Leyen ha dichiarato che, pur non cercando uno scontro commerciale, l’UE è pronta a reagire.
Nel suo intervento all’Europarlamento, la Presidente della Commissione europea ha illustrato le eventuali contromisure: aprire un tavolo di negoziazioni con gli Usa; cercare mercati alternativi; abbattere ogni forma di ostacolo per sviluppare ulteriormente gli scambi all’interno del mercato unico europeo.
In questa situazione, qual è la posizione dell’Italia? L’Italia, uno dei Paesi più esposti all’impatto di questi dazi, mantiene una posizione prudente.
Giorgia Meloni ha ribadito più volte come sui dazi ci voglia una risposta meditata, in un quadro di dialogo tra America ed Europa; infatti, come aveva evidenziato nel suo discorso al Senato in vista del Consiglio europeo, una guerra commerciale non converrebbe a nessuno e che “i dazi possono tradursi in aumento dell’inflazione e stretta monetaria che frena la crescita economica”.
Tuttavia, nell’Esecutivo non mancano i distinguo; infatti, se Salvini crede che la risposta debba avvenire a livello nazionale, per Tajani la soluzione deve essere trovata in ambito europeo.
D’altra parte, la ponderatezza del Governo non piace a una parte delle opposizioni, la quale ritiene che l’Italia subisca passivamente l’azione degli Stati Uniti per non irritare Donald Trump, il quale sembra avere un ottimo rapporto con la Premier italiana.
Nel frattempo, mentre Germania e Italia vedono in questi dazi una minaccia alla propria crescita economica, negli Stati Uniti l’entrata in vigore delle tariffe è celebrata come “la giornata della liberazione” dal Presidente americano.
Le amministrazioni Trump hanno sempre utilizzato i dazi come uno strumento politico, una minaccia da utilizzare per ottenere qualcosa in cambio; per questo motivo, il dialogo tra le parti potrebbe rivelarsi la strategia più efficace per scongiurare ulteriori tensioni economiche globali.
Inoltre, è fondamentale rimarcare come il vero avversario che gli Stati Uniti d’America mirano a indebolire sia la Cina ed è su questo obiettivo che l’Unione Europea potrebbe tentare un riavvicinamento con l’Amministrazione Trump.
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