Politica
Lega dimezzata in Alto Adige, oltre la metà degli eletti lascia il partito
Terremoto nella lega Alto Adige, oltre la metà lascia il partito. La lotta intestina guidata da Filippo Maturi spacca il partito. A seguire la scelta dell’ex deputato bolzanino molti consiglieri comunali e circoscrizionali.
Da mesi Maturi aveva di fatto creato un partito parallelo, l’insofferenza poi era sfociata con una grave accusa di malgoverno indirizzata ai vertici del partito presenti nel consiglio provinciale.
I ribelli per il momento non formeranno nessun partito, anche se molti pensano che stiano strizzando l’occhio al partito della Meloni in vista anche del quasi scontato accordo con la Svp. Una grana anche per il commissario Vettorato che si ritrova da solo nella «guerra» contro Bessone.
In vista delle prossime provinciali quanto successo sottrae molti consensi nel carroccio che se va bene adesso potrà ambire a 2 o 3 consiglieri provinciali.
Se ne sono andati Loris Polato e Franceschina Gattuso della circoscrizione Oltrisarco, Ettore Piccolin della Don Bosco, Angelo Baffo consigliere comunale di Bressanone, Antonio Fraschetti consigliere di Merano, Antonio Battisti candidato sindaco sempre a Merano, Marco Sandroni consigliere di Lana, Joachim Marzari consigliere di Postal e Patrizia Brillo consigliere comunale di Bolzano che sulla sua pagina social ha spiegato le motivazioni del suo addio: «In tutti questi anni la forte dialettica, sempre poco costruttiva, di alcuni componenti ha prodotto varie spaccature fino a determinare il panorama desolante che caratterizza la lega dell’ Alto Adige di oggi.» – esordisce così la lunga lettera della Brillo. (nella foto)
«Il Gruppo Lega, presente sul territorio, – aggiunge – è una scatola vuota che non riesce più ad interpretare nella propria azione politica le istanze del proprio corpo elettorale: non credo che essere un eletto significhi annullare completamente la propria identità politica per dimostrare di essere un alleato fedele. Ma la cosa che più mi addolora è constatare, come si siano potuti lasciare lungo la strada tutti coloro, che anche in vista delle scorse elezioni comunali si sono fatti parte attiva, tutti coloro che hanno accettato di candidarsi solo con la volontà di aiutare la Lega.Sono trascorsi più di due anni dalle scorse elezioni e non c’è stato più un momento di coinvolgimento e di confronto fra gli iscritti».
Dopo questo nuovo terremoto dalla Lega era già uscito precedentemente Carlo Vettori e nel tempo avevano seguito l’’esempio, la consigliera Comunale Rosa Valenti e i consiglieri di circoscrizione Luca Segna e Francesco Bertagnolli.
La goccia che ha fatto travasare vaso sarebbero state le nomine dei 4 referenti cittadini non condivise da nessuno. Ma da tempo dentro la lega era in atto un violento scontro sulla gestione del partito che è crollato come in Trentino nel tesseramento.
Quasi tre quarti dei vecchi militanti infatti non hanno più rinnovato la tessera. Il segnale del crollo dei consensi anche in Alto Adige esiste quindi. È reale.
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