Alto Adige
Le prestazioni di cura verranno ulteriormente rafforzate

Alla fine del 2022, 58.913 persone in Alto Adige avevano più di 75 anni – circa 3.400 persone in più rispetto all’anno precedente. Ciò dimostra che anche la società altoatesina è soggetta a cambiamenti demografici e sta progressivamente invecchiando.
Con l’avanzare dell’età aumenta anche il fabbisogno di assistenza: circa il 3% della popolazione, ovvero 15.611 altoatesini, a fine dicembre è considerato non autosufficiente. Il 75% di loro (11.592 persone) è assistito a domicilio, un quarto nelle residenze per anziani.
Questi e altri dati sono stati presentati oggi (13 aprile) dall’assessora provinciale al sociale, Waltraud Deeg, dalla direttrice dell’Ufficio anziani e distretti sociali, Brigitte Waldner, e dal direttore dell’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico (ASSE), Eugenio Bizzotto.
“Un sistema sociale funzionante è di grande importanza per il benessere della popolazione. È importante salvaguardare gli aspetti positivi e sviluppare il servizio. La partecipazione e il coinvolgimento delle persone interessate nello sviluppo e nella valutazione dei servizi è centrale. Anche per questo abbiamo reintrodotto la Consulta sociale nel 2022“, ha sottolineato l’assessora Deeg.
In questo contesto, ha ricordato anche la Consulta provinciale per le persone anziane, che entrerà in funzione tra poche settimane ed è stata introdotta dalla legge provinciale sull’invecchiamento attivo.
Assistenza domiciliare: un sostegno importante
“La legge provinciale è un quadro di riferimento per mantenere le persone in forma il più a lungo possibile in futuro con una buona politica per gli anziani”, ha spiegato nel corso della conferenza stampa l’assessora Deeg. “Tuttavia, è importante essere preparati anche nel settore dell’assistenza, – secondo l’assessora Deeg – con modelli nuovi e collaudati, soprattutto nel settore dell’assistenza domiciliare.
La direttrice dell’Ufficio anziani e distretti sociali, Brigitte Waldner, ha informato che l’assistenza domiciliare rappresenta un aspetto importante: nel 2022, circa 5.870 persone (tra cui 5.425 anziani) sono state assistite dall’assistenza domiciliare per circa 258.871 ore. Hanno potuto usufruire di un’ampia gamma di servizi, come la cura del corpo, dei piedi o il lavaggio dei capelli.
“Non esiste un servizio standard nell’assistenza domiciliare che richiede una grande componente umana. Il personale si confronta quotidianamente con esigenze complesse e diverse“, ha sottolineato la direttrice Waldner. Come in altri settori, il reclutamento del personale è una sfida importante, che viene affrontata attivamente, ad esempio implementando nuovi modelli di formazione decentralizzati, come quello per gli operatori sociosanitari in collaborazione con la Fondazione Elisabeth.
Oltre 245 milioni di euro erogati come assegni di cura
Un altro importante sostegno all’assistenza domiciliare è rappresentato dall’assegno di cura, che viene erogato in quattro livelli. Nel 2022 sono stati erogati complessivamente 245,4 milioni di euro, di cui circa 123 milioni sono stati destinati a persone non autosufficienti assistite a domicilio.
È evidente che il fabbisogno di assistenza aumenta con l’età anche sulla base dei dati presentati dal direttore dell’ASSE, Eugenio Bizzotto. Secondo questi dati il bisogno di assistenza aumenta soprattutto a partire dagli 80 anni d’età. “L’assegno di cura è e rimane la prestazione diretta più importante per i cittadini altoatesini“, ha sottolineato Bizzotto in questo contesto.
A questo proposito l’assessora Deeg ha fatto riferimento alla reintroduzione della classificazione d’ufficio per ridurre i tempi di attesa (eccessivamente) lunghi. Nelle prossime settimane, quindi, circa 1400 persone non autosufficienti riceveranno retroattivamente l’assegno di cura a cui hanno diritto.
Il direttore dell’ASSE Bizzotto ha anche ricordato il contributo esistente per la copertura pensionistica dei periodi di assistenza. Nel 2022, 471 persone che hanno svolto questo ruolo di assistenza a persone non autosufficienti ne hanno fatto richiesta, ricevendo così un contributo di 4000, o fino a 9000 euro all’anno nel caso di bambini fino a 5 anni che necessitano di un’assistenza grave. Per rendere questa possibilità accessibile al maggior numero possibile di persone, a metà maggio è prevista una serie di incontri informativi su questo specifico argomento.
Durante la conferenza stampa sono stati presentati altri dati e cifre sulle prestazioni rivolte agli anziani, alle persone non autosufficienti ed agli invalidi civili.
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