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Politica

Le pillole del ‘Futurprogramma’ per le comunali, Casapound: “In Consiglio mandateci i combattenti”

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In tempi in cui il grigiore di una politica intesa come azienda è incapace di creare avanguardie, di produrre idee nuove e di tornare ad essere realmente centrale per la vita dei cittadini, in quest’ultima tornata elettorale per le Comunali 2020 di Bolzano, CasaPound lo dice chiaro: “Intendiamo entrare a gamba tesa nella piatta competizione dei programmi triti e ritriti di partiti ammuffiti. 

Lo facciamo con la prepotente provocazione di questo manifesto, politico – artistico – futurista, che vuole stravolgere la noia del politicamente corretto imposto dalla dittatura buonista. Alcuni si chiederanno se siamo impazziti del tutto, se quando l’ho scritto ero ubriaco, o se come Kamikaze bramiamo di scagliarci in picchiata contro una giostra elettorale nella quale non eravamo stati invitati.

Bene. Si. È tutto questo se lo volete e forse è ancora peggio di quanto i benpensanti non riusciranno mai a comprendere… Perché oltre alle menti piatte e ottuse dei nuovi politicanti, noi torniamo a reclamare un estetica dinamica dipingendo tra le righe il quadro di una città che deve tornare ad essere libera dalle loro arrugginite catene“, sottolineano in una nota.

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Sulle rovine di una città morta che più non sogna, come un incubo CsaPound Bolzano, anche attraverso le pagine del nostro giornale, ha voluto presentare per intero il suo FUTURPROGRAMMA.

Sposteremo la barriera alpina più a sud innalzando il Catinaccio davanti Lampedusa, rimpiantando l’Ortles e il Similaun nel Mar di Sardegna. Non vi saranno isole del Mare Nostrum prive di rocciosa difesa dolomitica. Fermeremo le nuove invasioni saracene di neo-elettori-Piddì e dei loro femminei barboncini.

La chiusura del confine del Brennero ha portato centinaia di immigrati, impossibilitati a proseguire verso i paesi del nord Europa, a rimanere bloccati più o meno volontariamente in Alto Adige.

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A causa anche di un ricco sistema di accoglienza che ingrassa cooperative e onlus del settore, negli ultimi anni la città di Bolzano è diventata meta ambita per immigrati a cui piace bighellonare.

Come già CasaPound ha abbondantemente fatto negli anni, dobbiamo opporci con ogni mezzo al progetto SPRAR, ambito anche da 5Stelle e da un certo centrodestra, che prevede appartamenti in regalo agli immigrati mentre ancora migliaia di famiglie altoatesine attendono un alloggio popolare.

Dobbiamo opporci ai costosissimi progetti fallimentari MISNA, Minori Stranieri – prossimi alla maggiore età – Non Accompagnati, pretendendo dal governo la chiusura dei centri di accoglienza sul nostro territorio.

Tre anni fa Cpi ha smascherato la truffa di centinaia di MISNA, alcuni maggiorenni accertati dagli esami della dentatura che ne hanno rivelato la reale età, che sfruttavano il nostro sistema di accoglienza e dei quali ne rimanevano in loco solamente poche unità.

Trasformeremo ogni centro di accoglienza in sala giuochi, scuola genitoriale e balera per restituire i figli ai padri e i padri ai figli. Strapperemo i centri al parassitismo sociale come i figli furono strappati ai padri. Esigiamo centri di amore e dignità per ogni uomo che reclama il suo bambino. Alla città servono padri naturali con dritte schiene non figli molli nelle mani di iene.

Due grandi problemi apparentemente non collegati che vive Bolzano, sono il Centro Emergenza Freddo di via Comini, contro il quale CasaPound ha affrontato dure lotte in ogni quartiere, e la grave situazione che affrontano i padri separati, categoria sociale che assistiamo da sempre con supporto legale, abitativo e alimentare.

Fin dalla sua inaugurazione chiediamo che il costosissimo Centro Emergenza Freddo di via Comini, 80mila euro al mese per ospitare immigrati espulsi da altri centri o senza permesso di soggiorno, venga convertito in centro abitativo e didattico per padri separati, in modo che questi nostri concittadini possano trovare un luogo idoneo per trascorrere i primi mesi della separazione senza più dormire in auto o garage.

Nel nostro progetto di centro per padri separati vi saranno ambienti sani dove questi uomini possano far giocare i propri figli senza che gli assistenti sociali di turno abbiano da ridire sul luogo in cui vengono portati i bambini. Intendiamo inoltre creare uno sportello comunale con ASSB di aiuto legale e di ricerca abitativa nel medesimo centro.

Con il martello del dio Thor distruggeremo le grigie opere di architettura moderna. Non vi sarà pietà alcuna per orridi cubi e cementificazioni sovietiche. Riporteremo un nuovo-classicismo-travertino-armato a imporre l’ordine reclamato da Asgard contro Cartagine.

Da troppi anni la città è deturpata da cementificazioni spacciate per opere di architettura moderna. La maggior parte di queste sono il risultato di progetti provinciali che in realtà mirano al risparmio e al clientelismo professionale. Noi esigiamo che nella nostra città si torni a costruire secondo un’estetica architettonica che tenga conto dell’insieme, prima della zona adiacente la costruzione e poi della città tutta in modo da non perdere le identità dei quartieri che fanno di Bolzano una città storica e allo stesso tempo moderna.

Evireremo attributi e contributi agli eunuchi delle congreghe politikke. Uccideremo il Vello d’oro che munge hippys, saltimbanco, arcobaleni e Tabarish. Nessuna goccia d’oro pubblica sarà più sprecata nelle gole profonde del clientelismo sodale. Macelleremo l’idolo e i suoi adoratori per banchettare con le artificiose genti relegate nell’ombra.

In 5 anni abbiamo condotto durissime battaglie in commissione Cultura per osteggiare i contributi a pioggia alle solite associazioni degli “amici degli amici”. Il centrosinistra da anni ha messo in piedi una rete di clientelismo politico infettando il panorama culturale bolzanino. In diverse occasioni siamo riusciti a tagliare o sopprimere i fondi ad associazioni dichiaratamente di sinistra come Anpi, Arci, Centaurus Lgbt e Centro per la Pace, quest’ultimo, vergognoso soggetto di proprietà comunale che organizza eventi diretti unicamente in una direzione politica e al quale siamo riusciti a far tagliare i contributi da 120mila euro a 70mila. Ma ancora non basta: il Centro per la Pace deve chiudere con tutti i suoi relatori ideologizzati e terroristi, così come non si devono più concedere fondi pubblici ad associazioni che fanno politica travestita da cultura.

Così facendo rimarranno più soldi da dividere tra le vere associazioni culturali, che organizzano eventi a volte anche molto più partecipati e che ad oggi percepiscono solo le briciole del tesoro comunale.

Bucheremo il pallone dei fuoriclasse con falli scorrettissimi. Non vi saranno più panchinari nella nuova arena in cui anche gli hooligans invaderanno i più svariati terreni di gioco. L’erba, il ghiaccio, il cloro e l’asfalto dovranno riempirsi di adrenalina e giovane carne, in competizione non più con le casate ma con i feudi d’oltremura.

Il mondo dello sport dilettantistico è sano, è bellissimo e correttivo nella crescita educativa dei giovani. Dobbiamo strapparlo dalle mani di chi fino ad oggi lo ha sfruttato unicamente come proprio orticello elettorale.

Le associazioni sportive devono essere valorizzate nel loro insieme, non in competizione economica e politica l’una con l’altra, ma come un’unica grande squadra che gioca per far vincere la città.

Lo sport tutto, non solo il calcio e l’hockey, deve essere incentivato con aiuti economici alle famiglie e alle associazioni di ogni disciplina che possano lavorare anche in ambito scolastico per far appassionare i giovani a modelli di vita sani e salutari.

Inquineremo le tangenziali, le SS e l’autostrada per fumare un anello di smog ai margini della nuova città. Pendolari, turisti e suprematisti del diesel dovranno sfrecciare veloci oltre i confini della conca popolare per annebbiare gli autodromi periferici fuggendo dai guardiani delle velocità.

Come abbiamo ripetutamente ribadito in consiglio comunale, il traffico cittadino deve rimanere questione dei cittadini di Bolzano, stufi di pagare per i comodi di altri provenienti da fuori città.

Purtroppo o per fortuna Bolzano è in una conca che trattiene lo smog e offre ben poche vie di uscita per la mobilità esterna. Dobbiamo sfruttare al massimo le strade statali, le tangenziali e l’autostrada affinché il traffico sia spostato ai margini della città senza intasare le principali arterie del capoluogo. Proponiamo da subito, come già fatto in consiglio comunale, l’apertura gratuita per i residenti dei caselli autostradali Bolzano sud e Bolzano nord, in modo da poter attraversare la città senza ingombrarla.

Placheremo la sete d’estate desalinizzando il mare e salando i fiumi. Pozzanghere e laghi non bastano più al bolzanino di domani; il caldo estivo che arde la siesta dovrà scontrarsi con la temerarietà di sommozzatori d’acqua dolce e pancrazi lottatori. Non solo corse e ciclopedali, i prati dormienti della polis meridionale prendano vita nel nome di Olimpia e con essa risorgano.

Da anni CasaPound ha ideato un progetto per dare maggior vita, risalto e sicurezza ai prati tra ponte Roma e ponte Resia. Come i più famosi prati del Talvera, anche i quartieri Europa Novacella e Don Bosco devono essere dotati di strutture sportive come vasche subacquee a ridosso del fiume, palestre di roccia sulle pendici delle mura che costeggiano la pista ciclabile, etc… con una calendarizzazione mensile di eventi comunali che invitino le associazioni sportive a praticare qui gli allenamenti all’aperto, avvicinando e invogliando i cittadini dei quartieri popolari alle varie discipline.

Apriremo una voragine in piazza dei Domenicani affinché riemerga la forza imperiale di Roma. Preti e politici hanno seppellito nei secoli ossa e mura proprie della fondazione di una Pons Drusi tradita. L’innegabile trasparenza del vetro ricorderà al popolo le sue più antiche radici mostrando al forestiero la millenaria storia del limes.

Sotto piazza dei Domenicani vi sono seppellite dall’asfalto provinciale le fondamenta romane del più antico centro storico. Le origini reto-romane di Bolzano hanno sempre trovato la censura e l’insabbiamento di una Provincia che rinnega l’identità della sua terra. Vogliamo riportare alla luce quelle antiche mura tramite delle vetrate a pavimentazione sulla piazza, dalle quali sia possibile per cittadini e turisti riscoprire le radici della nostra Pons Drusi con dei cartelli illustrativi che ne raccontino scientificamente la storia.

Dipingeremo autoctone esplosioni di colore sul grigiore urbano. Nessun barbaro straniero dovrà più insozzare le nostre mura. La Bolzano futurista riscopra il genio e l’arte dei suoi suoi quartieri armando giovani schiere ribelli di vernicegas per un indelebile memoria delle generazioni.

Il progetto Murarte, seguito tra gli altri dalla onlus immigrazionista Volontarius, porta a Bolzano artisti da ogni parte d’Europa a “graffittare” i nostri muri. Se da un lato ciò può essere motivo di prestigio per Bolzano, dall’altro lato ci troviamo scarabocchi in cui imperversano anche scritte oscene o politicizzate. Noi vogliamo impiegare invece l’arte scolastica e dei licei, degli artisti locali con progetti mirati, non più privi di contenuto ma che possano raccontare al mondo in visita nel capoluogo le bellezze della sua terra, tra monti e statue, tra leggende e tradizione.

Mineremo le fondamenta degli infiniti cantieri morti. I vuoti scheletri di cemento siano abbattuti assieme alle loro anime usuraie. Occupiamo i cadaveri di calcestruzzo per riempirli di muscoli ed organi in vivo movimento.

La lotta agli infiniti cantieri dei palazzinari locali ha sempre contraddistinto il lavoro di CasaPound in municipio. Anni fa venne approvata una nostra mozione che prevedeva pesanti sanzioni per i costruttori che non terminano i cantieri o non rivitalizzano gli edifici acquistati, degradando quindi l’estetica della città. Da allora, come per magia, i cantieri fermi ripresero vita e oggi alcuni di questi sono finalmente divenuti condomini abitati.

Per il futuro noi pretendiamo ancora più duramente che nessuna autorizzazione a nuove costruzioni dovrà più essere rilasciata a coloro che trattano Bolzano come fosse il proprio magazzino.

Cancelliamo dalla storia il “Los von Trient” e riapriamo viale Trento a un traffico moltiplicato nei sensi. I ghetti ci fanno schifo! Or più se pregni di aglio e spezie, hashish ed eroina, coca e mignotte. Mai più dovrà essere barattato un pezzo di città con un integrazione molle e impossibile. Tornino a sfrecciare bolidi e lavoratori tra le onde dell’Isarco e i cavalli d’acciaio della ferrovia.

Lo diciamo da sempre che la riapertura di viale Trento al traffico, in entrambi i sensi di marcia, alleggerisce la mobilità cittadina nei pressi di ponte Roma a sud e piazza Verdi a nord.

Riaprendo viale Trento al traffico potremo inoltre far tornare viva e unita al resto della città, una zona ad oggi degradata e tagliata fuori come fosse un corpo estraneo in cui imperversa la criminalità straniera.

Occupiamo le case cantoniere abbandonate dai regnanti al degrado liberista. Che risorgano tra arte e giuoco, cori e ciuf-ciuf, accogliendo sui binari visitatori, pendolari e ultras di serie minori.

Nel 2009, per il centenario della nascita del Futurismo, CasaPound presentò un progetto artistico per rivalorizzare la struttura cantoniera ex-Anas di viale Trento/galleria del Virgolo. Ne seguirono svariate modifiche da noi esposte alla commissione Lavori Pubblici del Comune di Bolzano e relative al rifacimento dello stadio Druso.

Il progetto di Cpi è quello di convertire la vecchia Casa Cantoniera e i suoi magazzini a stazione intermezza della ferrovia, in modo da servire per cittadini, turisti, pendolari e tifoserie ospiti, una fermata in prossimità dello stadio, del Lido, dell’Eurac, della scuole professionali italiane e tedesche e dei quartieri Don Bosco e Oltrisarco.

Rilanciamo i ponti, simbolo di unione tra classi e quartieri. Scartavetriamo la ruggine e avveleniamo i geranei di pontucoli fragili. Rivestiamo i passaggi fluviali con il granito e l’acciaio espandendo corse e corsie.

Se i ponti cittadini sono stati concepiti per permettere un più veloce passaggio dei mezzi da un lato all’altro dei fiumi, oggi si trovano a portata limitata a causa delle ingombranti ciclabili.

Le piste ciclabili sui grandi ponti vanno eliminate laddove vi sono già ponti pedociclabili nelle vicinanze e vogliamo costruirne di nuovi, come passerelle in ferro (sull’esempio della Ponale del Garda) montate alle estremità dei ponti già esistenti senza snaturarne l’estetica.

Come stormi di diavoli inpicchiata picchieremo gli angioletti mandarini del Mercatino di Natale. Ubriachi di brulè correremo tra le casette legnose distruggendo tutto ciò che esula dall’acciaia autarchia italo-tedesca. Per la gioia dei bambini incatenati, ceramiche cinesi e presepi vietnamiti scoppieranno sotto colpi di mazze da hockey e getteremo lo speck facocero balcanico tra le fauci suine di grassi porci nostrani.

Se la commissione attività economiche approvò la nostra proposta di incentivare i prodotti locali al Mercatino di Natale, il consiglio comunale bocciò invece le nostre mozioni che chiedevano l’esclusione, dal famoso evento natalizio, per tutte quelle aziende che tuffano i turisti spacciando per “Made in Südtirol” merci prodotte da mano d’opera asiatica a basso costo.

Pretendiamo che il Mercatino di Natale venga ampliato in un percorso commerciale che attraversi non solo il centro storico ma tutti i quartieri, e che vi siano rigidi controlli sulle merci e sulle richieste di stand per tornare ad essere un’eccellenza etica e produttiva in questo settore.

Libereremo Cardo e Decumano da lente piste ciclabili che ne ostruiscono il flusso rapido. Combatteremo il razzismo tra i motori meticciando motocicli e bus nelle corsie preferenziali.

Le ciclabili occupano gran parte delle strade ostruendo il traffico e, quando inutili o “viziate”, vanno eliminate dalle carreggiate, soprattutto quelle più strette. Più il traffico è lento e più inquina. In tutti i modi abbiamo provato a farlo capire a Verdi e grillini ma la loro lotta all’automobile prevede che il cittadino impazzisca nei suoni di clacson e nei gas di scarico.

Bolzano ha la fortuna di avere lunghe piste ciclabili che costeggiano fiumi e passeggiate, e su queste dobbiamo concentrare la viabilità a pedali.

Le corsie preferenziali per autobus e taxi devono essere usate anche dai motocicli per rendere il traffico più fluido.

Faremo scappare bisonti a rimorchio e autobotti nel solo anello industriale. Autostradale. Statale e antisociale. Urgono al limes grandi silos mangiapendolari per scaricarne i piloti su rotaie, bus e pubblicicicli. Le carovane turistiche troveranno riparo nel caravanserraglio del sud industriale, defecando gli automi del selfie sui treni di MeBo.

Vogliamo edificare grandi silos parcheggi nella zona industriale e nei pressi della MeBo – Settequerce, affinché i pendolari possano parcheggiare lì le proprie auto e sfruttare i mezzi pubblici come treni o bus con un più sviluppato servizio di bike shering per raggiungere il proprio posto di lavoro.

Coloreremo di biancorosso le strisce blu! Il dazio su suolo cittadino lo paghino gli stranieri. Riposizioniamo gli spazi stradali ad ossa di pescecani.

I parcheggi e le strisce blu su suolo comunale siano a disposizione dei cittadini di Bolzano, proprietari per sangue e tasse del suolo pubblico, con abbonamenti annuali a prezzo fourfettario calmierato. Ripristiniamo dove possibile i parcheggia a spina di pesce che moltiplicano gli spazi a disposizione delle auto in sosta.

Contro l’oscuro neon dei tempi bui illuminiamo la civiltà europea con fasci di luce riflessi su monumenti e rovine, chiese e fontane, razionalismi e barocchi.

La nostra città è ricca di bellezze nascoste dalla notte. Come già abbiamo proposto con mozioni puntualmente bocciate, vogliamo illuminare monumenti e chiese così come fontane, castelli e palazzi di interesse storico-artistico-architettonico.

Pedaleremo coi fiumi accendendo la dinamo di lunghe passeggiate notturne. La luna più non ci basta. Alla mezzaluna preferiamo le rune. L’Energia fluviale incendierà i bracieri a led su pedociclabili illuminate a giorno, relegando nell’ombra gli orchi malefici.

Insieme ad ingegneri idroelettrici locali e docenti universitari nazionali di ingegneria energetica, CasaPound Bolzano ha progettato un sistema di sfruttamento delle acque fluviali per alimentare, come una dinamo, l’illuminazione di passeggiate e ponti lungo i fiumi al fine di garantire maggiore sicurezza contro la criminalità dilagante.

Orde di vampiri assetati di bloodymary esauriranno la propria spinta autodistruttice in locande notturne di zone franche. Danzando fino all’alba che squarcia il sonno, il viavai di bus correrà carico da Venere alla Luna.

Se il Ku.Bo è stato un un’esperimento fallimentare utile ai soliti pochi viziati dalla sinistra, noi vogliamo creare invece la “città notturna dello svago”, con bar, discoteche e attività enogastronomiche lontane dalle abitazioni e servite da mezzi pubblici.

I mezzi pubblici dovranno funzionare 24h su 24 per assumere nuovi autisti e scongiurare i tristemente noti incidenti automobilistici.

Contro il soffocamento dei grattacieli brucia energia edificheremo microcomunità energetiche. Ecologiche. Etiche ed estetiche. Costruiremo case a misura d’uomo in cui ogni centimetro genererà luce e forza, calore e gelo, per una nuova guerra d’indipendenza contro il capitale tiranno.

Sul già collaudato esempio germanico, per i futuri caseggiati popolari su suolo cittadino, da parte dell’Ipes vogliamo la costruzione di microcomunità energetiche; case a due piani che possano dare un nuovo esempio di vita e di autosufficienza delle risorse energetiche.

Per tale progetto proponiamo da subito la nuova areale ferroviaria e le aree demaniali-provinciali dell’Esercito in via Resia e in via Novacella.

Come tegole di Cernobyl coltiveremo boschi su tetti e facciate verticali. Laddove Madre Natura non riuscì ad arrivare, la nostra foresta avanzerá sfidando la legge di gravità.

Su tetti e terrazzamenti degli edifici pubblici in primis, vogliamo piante consone che possano abbellire e dare freschezza agli ambienti mangiando lo smog.

Incendiamo divani e centri commerciali per ripopolare piazze e mercati. Tornino giocolieri, acrobati e discoli infanti a spodestare zombies e badanti. Un nuovo spettacolo urbano dovrà smolecolarsi tra i quartieri dormienti per suonare l’adunata del popolo resuscitato.

Vogliamo far rivivere le piazze secondo un modello di comunità di quartiere, con appuntamenti fissi e una calendarizzazione scandita da eventi gratuiti organizzati dalle associazioni sportive e culturali, ma anche dai commercianti di zona. I quartieri e le loro piazze devono tornare ad essere luoghi di socialità e centri commerciali all’aperto.

Iniettiamo iperattività per stendere i cavalli pazzi. Nessun scolaretto dovrà più pigrare di noia nei nuovi disturbi della patologia moderna. L’educazione fisica e le prove di forza tornino a governare la concentrazione dei figli di Esperia.

Come diciamo da sempre, almeno le scuole di competenza comunale devono aumentare le ore di ginnastica per la salute fisica e mentale dei nostri figli, troppo spesso accusati di patologie di iperattività a causa dello scarso sfogo motorio offerto tra i banchi di scuola.

Con Poe racconteremo ai posteri storie d’orrore di epoche lontane. Dalla cattedra che fin qui fu dei gitani della cultura, spaventeremo i bambini narrando oscure pagine di xenofoba storia locale.

Informati sui social su quanto accade dall’altra parte del mondo, per quanto al Comune compete dobbiamo però insegnare ai nostri figli la storia dell’Alto Adige, della terra in cui crescono, senza una visione ideologica o politica ma puramente descrittiva.

Pioverà sudore su Bolzano! Come kriptonite neutralizzeremo i supereroi a stelleastrisce per partorire una nuova razza italica di uomini ragno. I nervi umani si tenderanno sulle pendici della città tra picchetti e corde d’acciaio in una palestra di roccia verticale.

In collaborazione con le associazioni alpinistiche creiamo falesie e palestre di roccia sui monti comunali che circondano Bolzano. In vicinanza di tutto il territorio comunale non vi è una sola via ferrata per insegnare a giovani e adulti la bellezza di questo moto.

Insegnamo alle nuove generazioni ad amare e rispettare la montagna coinvolgendo anche le scuole in escursioni didattiche sulla conoscenza del territorio.

Corrazzeremo le carrozzine per abbattere i cavalli di frisia su marciapiedi e scalinate. Compenseremo l’oste che apre la casa alle nuove sedie cingolate.

Da sempre ci battiamo in difesa dei disabili contro le barriere architettoniche. La giunta di centrosinistra, Verdi, SVP e Gennaccaro rifiutò di approvare una nostra mozione che prevedeva aiuti comunali, in termini economici e materiali, per aiutare i gestori degli esercizi commerciali a dotare i propri locali di rampe d’accesso laddove si presentano impedimenti.

Supportati da una legge nazionale che l’amministrazione non ha voluto prendere in esame, noi lo faremo.

Saccheggeremo i supermercati stracciandone i pubblici contratti. Bruceremo grassi e colesterolo col tritolo di una dinamica dieta mediterranea a chilometrozero.

Nelle mense scolastiche, così come in quelle pubbliche, imporremo ai servizi di catering l’uso esclusivo di prodotti alimentari locali e nazionali, rispettando la dieta mediterranea considerata ancora oggi la più sana ed energetica che non appesantisce ma rinvigorisce.

Trascineremo al patibolo i progettisti piatti e mediocri distruggendone i plastici. Più non si atomizzi la città. L’urbe esige una progettualità nuovantica d’insieme anziché di progetti scollegati in vanità faziose.

L’urbanistica della città deve tornare ad essere completa nel suo insieme. Troppi sbagli sono stati fatti a Bolzano senza un progetto urbanistico a lungo termine che comprenda mobilità e utilità per tutti i quartieri. Siamo stufi dei taglia e cuci di una moderna visione disordinata di un capoluogo che, passando da rurale a moderno, venne concepito nella prima metà del Novecento con la massima attenzione degli aspetti sociali, architettonici, funzionali e di mobilità.

Sequestreremo a Sherwood i consiglieri, gli assessori e i tecnici assenteisti e astensionisti per rubar loro i gettoni immeritati. La rabbia del popolo si tramuti in legge divina contro i campioni del timbra e fuggi via.

Una delle battaglie che CasaPound ha combattuto fino all’esaurimento, continuando a scontrarsi contro un muro politico composto da pressoché tutti gli schieramenti, è il gettone di presenza rubato da alcuni consiglieri assenteisti che alle sedute vanno e vengono quando vogliono. Ciò comporta anche l’impossibilità nei numeri del sistema democratico di approvare mozioni o bloccare delibere folli. Da destra a sinistra, passando per il centro e i 5 Stelle, abbiamo visto consiglieri sparire dai banchi dopo pochi minuti oppure giungere direttamente al termine dei lavori. Queste cose non devono più accadere e pretendiamo un cambio di regolamento radicale che possa decurtare i gettoni di presenza a chi non li merita, obbligando quindi i vari esponenti a rimanere in aula per rispettare l’impegno preso con i cittadini.

Sbraniamo i giostrai della frusta liberando i prigionieri del mondo animale dai tendoni della tortura. Cacceremo dai nostri confini i carrozzoni della sofferenza mammifera per accogliere bipedi pennywise, acrobati e giocolieri transgender.

Unitamente ad altre associazioni tra cui la Foresta che Avanza, CasaPound è sempre stata in prima linea per impedire e boicottare il passaggio dei circhi con animali sul territorio comunale. Nel 2010 venne approvata una nostra proposta, consegnata tramite mozione dagli allora consiglieri di Unitalia. Nonostante questa grande vittoria per gli animali, l’ex assessore dei Verdi Trincanato non attuò mai la delibera. Pretendiamo, con ogni mezzo, che non sia più permesso il passaggio sul territorio comunale dei circhi con animali, diseducativi per i bambini, incentivando però lo stazionamento a Bolzano di tutti i circhi con acrobati, clown e attrazioni umane consenzienti.

Stracceremo patenti e patentini e manderemo k.o. gli sbirri del razzismo etnico con le nostre mani colme di duri calli dei mestieri che s’incarnano. Mai più raccomandati e lecculi dovranno poltronire nei pubblici impieghi.

Se veramente Bolzano è capoluogo, deve tornare ad esserlo in tutto, anche imponendosi sulla Provincia e il suo statuto razzista e con la Proporzionale etnica. Questa forma di Apartheid che trova la comunità italiana dell’Alto Adige penalizzata nel lavoro e nel pubblico impiego dev’essere combattuta con la meritocrazia. L’Ospedale di Bolzano e il fallimento del sistema sanitario altoatesino ne è un chiaro esempio che và cambiato al più presto.

Rafforziamo le culture e le identità combattendo il meticciato di comodo dell’appartenenza a soli 3 gruppi etnici! Gli italiani rimangano tali. I tedeschi continuino a portare avanti la lingua di Goethe. I ladini si salvino dalla tedeschizzazione e gli zingari e gli immigrati continuino a migrare. Altrove.

Non possiamo tollerare che in Alto Adige chiunque sia libero di decidere a quale gruppo etnico appartenere. Noi si è italiani, tedeschi e ladini per sangue e storia, per generazioni e tradizioni. L’abominevole progetto mondialista dello Ius Soli fortunatamente ancora non ha trovato esito in questa nazione e sarà nostro impegno costante combatterlo in ogni modo. Amiamo la diversità tra le identità in quanto fonte di arricchimento e specialità dei popoli. Gli immigrati e i nomadi ultimi arrivati rimangano fieri della propria identità senza svenderla per un assurdo censimento provinciale. Combatteremo l’assurdo legge che vieta ai nostri connazionali italiani di attendere 5 anni per accedere a sussidi e case popolari, così come al voto in questa terra.

Smantelleremo le case ai barbari figli dell’inciviltà laddove genitore1 non li colpirà con un manrovescio e genitore2 non adoperi l’antica arte del battipanni. Il sacro diritto all’alloggio sociale torni a sculacciare, con l’ordine e il dovere, i sederi viziati di babyghenghe a cui tutto è permesso.

CasaPound conduce da diversi anni una lotta contro le babygang che molestano i quartiere popolari, primo tra tutti il rione Casanova. Abbiamo proposto e continueremo a proporre un cambio di regolamento delle case popolari per ammonire ed espellere dalle abitazioni IPES quelle famiglie che crescono i figli come fossero Unni. Questo deve servire soprattutto come deterrente affinché non si verifichino più determinati episodi che possono portare a gravi conseguenze giudiziarie e per l’incolumità degli abitanti.

Continueremo a combattere in quella nostra trincea dove la città ci ha chiamato alla guerra. Consci di non appartenere alla razza moscia dell’arrivismo partitocratico, le nostre cicatrici e le nostre mani sporche di lavoro torneranno ad insegnare agli uomini grigi dai colletti stirati che non vi può essere politica senza fatti ed idee che diventano azione.

5 anni or sono la sinistra aveva fatto di tutto per escluderci dalla vita politica della città.

Il risultato fu che entrammo in consiglio con un consigliere comunale contribuendo a far dimettere l’allora sindaco PD, Luigi Spagnolli. Imbarazzanti e rancorosi come solo loro sanno essere, l’anno successivo vollero portare la soglia di sbarramento al 3% per provare ad escluderci dalle istituzioni. Il risultato fu che noi entrammo con tre consiglieri prendendo quasi il 7% dei voti e l’Anpi insieme alla sinistra radicale rimasero fuori dal palazzo. Stravolgemmo da subito la politica bolzanina nel modo di lavorare, riavvicinando ad essa la cittadinanza. Il nostro lavoro costante non si è mai fermato, in consiglio comunale come in strada. Unici tra tutti i partiti a non aver mai chiesto mezzo centesimo di fondi pubblici, abbiamo sempre continuato a svolgere il nostro volontariato militante nel sociale come nel politico. Con manifestazioni, conferenze culturali, aiuto alle fasce più deboli, gratuiti servizi sanitari o di manovalanza per chi si trovava in difficoltà, e moltissime sltre azioni che in questa campagna elettorale ci stanno scimmiottando, come in consiglio ci hanno plagiato le nostre idee e proposte senza un minimo di riconoscimento. 

Ancora una volta dipende da te se fidarti di un “voto utile” dato a chi ha già fallito, o se invece vorrai rimandare in quell’aula dei combattenti incorruttibili votati alla lotta in difesa della tua città. 

Tu sai cosa FARE! #OSAREBolzano”.

 

 

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