Aletheia Spiritualità e Benessere
Le nuove frontiere del tempo libero: sperimentare il “turismo emozionale”
Nelle variegate possibilità di trascorrere il proprio tempo libero, è sempre più considerato un tipo di esperienza importante quella legata al vivere emozioni positive che ci fanno star bene.
Il tempo speso in momenti di svago non si rivolge solamente verso un turismo fatto di mare, montagne, laghi e natura in genere, ma trova sempre più attenzione la voglia di condividere un’umanità fatta di saluti calorosi, di sorrisi sinceri attorno ad una tavola imbandita, di racconti, di giochi, di eventi, ormai la voglia di emozioni sta prendendo il cuore del turista. Il centro dell’esperienza di vacanza si completa al di la del luogo che attira.
Il “come mi fai sentire” nel luogo in cui decido di trascorrere il tempo di vacanza, diventa un’esigenza imprescindibile di chi si sposta. Perchè la persona, e non solo il luogo, è diventata il centro di una nuova progettualità turistica.
Il trovarsi bene in un posto di vacanza è viene vissuto come la possibilità di sentirsi accolto e considerato in uno scambio relazionale che qualifica i momenti della vacanza, che diventa esperienza da vivere, raccontare e ripetere.
Il turismo è la chiave per lo sviluppo economico di un territorio come l’Italia e l’Alto Adige. Il questo caso, l’emozionalità alpina viene proposta anche dalle persone che vivono tutto l’anno i luoghi alpini, e ne testimoniano la bellezza del vivere e gli aspetti più signiticanti.
Lo schema di un modello legato alla bellezza oggettiva dei posti non è sufficiente in un mercato sempre più sofisticato e attento ad ogni aspetto che renda felice l’ospite.
Capita spesso che dopo una vacanza, anche splendida nella visione dei luoghi e delle bellezze visitate, si tende a ricordare qualche episodio spiacevole legato ai rapporti con le persone, il personale poco gentile dell’hotel, qualche battuta dei cittadini locali, altre situazioni del vivere quotidiano legate alla cultura ed educazione delle persone, il fattore vivibilità e trasporti.
Questo non dovrebbe succedere se c’è consapevolezza del proprio ruolo e se si opera con una preparazione adeguata.
Il turista chiede di essere protagonista e non più solo spettatore del film della sua vacanza. E’ l’insieme di momenti di vita che danno risposta alla voglia di scoperta delle passioni di chi arriva. Il tempo vissuto propone sogni da inseguire in territori da scoprire, idee che prendono forma e contagiano l’ospite.
Il punto è che “desiderio e sogno” di trascorrere del tempo libero in un posto di vacanza, dovrebbero poi trovare realizzazione nella realtà, e questo compito di portare il turista in ambiente in cui possa vivere il suo sogno, è un aspetto che coinvolge tutti gli attori del turismo.
Tanto più in territori come quelli alpini, dove la storia ha plagiato caratteri forti e abituati al fare da sé, senza aspettarsi troppo dagli altri. C’è bisogno di aprire il mondo delle emozioni e dei sentimenti in un clima di cordiale condivisione, per far sentire chi arriva parte di un paradiso che chi vive li tutto l’anno testimonia con la sua gioia.
Ecco così che possono essere proposti e realizzati nuovi progetti di un turismo emozionale che partono proprio dalla capacità di suscitare e gestire le emozioni degli ospiti. In questo senso si può focalizzare l’esperienza dell’ospite mettendo in programma veri e propri tour emozionali in cui estasi, sorpresa, meraviglia, amore, gioia, stupore, etc…vengono sollecitati e permettono di vivere esperienze uniche ed indimenticabili.
Quello che colpisce e viene apprezzato è proprio il sentirsi vivi nel momento e cogliere aspetti della vacanza che un turismo standardizzato non riesce a garantire. La partecipazione alla vita del luogo, la condivisione di stati d’animo e di storie di vita, sono aspetti che qualificano i momenti di libertà che la vacanza ci propone. Permette di creare una relazione con chi abita le sue tradizioni e la sua cultura.
L’esperienza del soggiorno si condivide in modo emozionale e si ricorda nella misura in queste emozioni hanno suscitato la nostra curiosità e la nostra voglia di scoprire.
Il valore aggiunto che dà un’impostazione di questo tipo è l’impatto sul ricordo, che rappresenta un ancoraggio molto forte in chi vive le emozioni e le associa alle persone e ai luoghi.
L’ospite non solo sperimenta, ma impara e torna a casa arricchito non solo di foto, ma con un nuovo bagaglio culturale arricchito. Addirittura questo tipo di vissuti possono portare alla trasformazione della persona. Infatti per cambiare, il vivere emozioni rappresenta il fattore basilare a cui far riferimento.
La vera qualità in un’esperienza turistica risiede nella voglia di conoscere e godere di nuove emozioni che permettono di uscire dalla propria quotidianità, e raggiungere quello stato di benessere emotivo che potremo anche chiamare FELICITA’.
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