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Le folli indennità dei consiglieri provinciali, M5S: “Lontane dallo stipendio medio degli altoatesini”

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Stride ancor di più vedere le folli indennità dei consiglieri provinciali se paragonate all’aumento dei prezzi al consumo dell’1,9% contro un 1,2% nazionale, considerato che i salari sono rimasti sostanzialmente invariati”, esordisce il consigliere provinciale Diego Nicolini commentando le notizie circa le indennità dei consiglieri provinciali e la pubblicazione ASTAT di oggi (25 febbraio) sull’andamento dei prezzi al consumo in Provincia.

Nicolini si chiede come può la gente avere ancora fiducia nella politica quando le ‘retribuzioni’ dei rappresentati dei cittadini sono ben lontane dallo stipendio medio di un altoatesino.

Il MoVimento 5 Stelle, da sempre attento al tema degli sprechi della politica, è fautore di un riavvicinamento dei salari e della riduzione delle differenze tra le classi socialiI miei colleghi percepiscono indennità che a volte superano i 6.000 euro al mese, noi del MoVimento abbiamo il limite a 3.250 euro netti“.






Nei prossimi mesi ci attiveremo affinché le restituzioni abbiano ricadute concrete sul territorio e per ridurre le diseguaglianzeLotta senza sé e senza ma ai privilegi della politica e, come già presentato in parlamento, l’inserimento del salario minimo orario”.

E aggiunge: “I dati emersi dallo studio ‘The European House-Ambrosetti‘ certificano lo sfruttamento dei lavoratori del settore agricolo e dimostrano ciò che il M5S sostiene da tempo, ovvero la necessità di introdurre in Italia ed in Provincia di Bolzano il cosiddetto salario minimo orario, per ridare dignità ai lavoratori.

Salario minimo che è espressamente contenuto all’interno di una proposta di legge presentata dal MoVimento 5 Stelle in Senato e che garantirebbe un salario di 9 euro lordi a tutti i lavoratori. Nessuno deve rimanere indietro“.



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