Laives
Le critiche del Centro Sinistra di Laives su Serra didattica a Pineta e pulizia dell’abitato
Sono in corsa le candidate al posto di sindaco nel comune di Laives. Per il Partito Democratico, Sara Endrizzi, posiziona un paio di focus sulla questione del degrado di alcune di alcune zone dell’abitato, inteso come pulizia del territorio, e poi della serra didattica a Pineta di Laives. Vedendo la coltivazione del verde che negli ultimi giorni si è decisamente presa la scena, la consigliera comunale si chiede “Che fine ha fatto, la serra didattica”. «Nel corso di questi anni è stata più volte annunciata dall’amministrazione comunale c’era la volontà di realizzarla nella zona a sud di Pineta nei pressi del ponte pedociclabile di collegamento con la zona Galizia. Il Comitato di Pineta, promotore dell’iniziativa, aveva anche elaborato uno studio di fattibilità con molteplici sopralluoghi in strutture analoghe nel Nord Italia. Hanno dedicato tempo ed energie economiche ma, purtroppo, senza troppa considerazione. Un progetto per la collettività che farebbe avvicinare i bambini in maniera concreta alle tematiche ambientali. Serve uno spazio adeguato, possibilmente lontano dalle strutture scolastiche.»
Nei mesi scorsi, in realtà, l’amministrazione ha spiegato di essere incorsa in alcuni problemi burocratici. «Dispiace che si semplifichi così – ribatte Endrizzi – perché con un po’ di buona volontà si potrebbero superare questi impedimenti. Il luogo identificato dal Comitato è un posto ideale per la sviluppo e la realizzazione della serra didattica.» Si è parlato spesso anche di problemi di sicurezza. «Qualora sussistessero reali motivi di sicurezza, ovviamente saremmo i primi a preoccuparci, a maggior ragione trattandosi di un luogo la cui frequentazione è destinata ai bambini. Sarebbe triste se le difficoltà riportate dall’amministrazione nascondessero solo una mancata volontà di realizzare il progetto. Viste, infatti, le opere realizzate lungo il Rio Lusina dalla Provincia negli ultimi anni il rischio di esondazione sussiste solo dal punto di vista formale e non sostanziale. Non lo diciamo noi ma è stato dichiarato dalla stessa maggioranza in consiglio comunale. È il momento, dunque, di non perdere altro tempo e dare vita a un progetto importante per tutti.»
«Recentemente abbiamo anche appreso delle difficoltà incorse da un gruppo di ragazzi che si erano adoperati per realizzare un orto in zona Toggenburg e che per problemi burocratici hanno dovuto abbandonare il loro progetto. In una situazione come questa, ci si sarebbe potuti adoperare per individuare una soluzione che coniugasse il bel progetto dei ragazzi e delle loro famiglie con il rispetto delle regole. Si sarebbe potuto magari anche ottenere il coinvolgimento del vicinato così da iniziare a creare comunità in un quartiere tutto sommato nuovo.»
Sul tema della pulizia del paese, la coalizione di centrosinistra ha constatato una Laives sporca e pare non per una questione di campagna elettorale, perché la situazione sembra trascinarsi da anni. L’episodio che ha segnalato una mamma al parco Marconi con lo scivolo completamente lordato colpisce la coalizione di centrosinistra che torna ad aprire una riflessione sulla pulizia della città. «Già in passato – puntualizza Endrizzi – avevamo fatto presente la scarsa manutenzione dei parchi. Ci sono marciapiedi dissestati, muri scrostati, scritte ovunque, panchine ormai deteriorate, mancano cestini stradali per i piccoli rifiuti e i mozziconi. Ora il problema arriva anche dove giocano i nostri bambini. D’altronde sono le stesse mamme che accusano l’amministrazione di scarsa attenzione. Spiace che questa sia stata la considerazione che hanno avuto verso i bambini e ne abbiamo conferma anche nella precaria condizione di molte scuole.»
«In generale siamo al cospetto di una Laives sporca» commenta Andrea Spinelli. «Vale per i parchi, ma anche per diversi parcheggi sotterranei, per gli stalli all’aperto e le fermate degli autobus. Regalare maggiore pulizia ai cittadini è uno dei punti forti del programma elettorale e, per quanto semplice, ritengo sia anche uno dei più importanti. È possibile? Certo che è possibile. Basta volerlo e attenzione a ritenerlo un problema solo dei giovani perché non è affatto così.» Dino Gagliardini, dal canto suo, allarga il discorso. «Bisogna affrontare il tema più vasto delle regole e delle sanzioni. Questa amministrazione ha varato un regolamento di polizia urbana molto dettagliato e severo, ma di agenti della polizia municipale in giro a piedi se ne vedono pochi.»
Le telecamere potrebbero essere una soluzione? «La videosorveglianza è una questione controversa e meno semplice di come viene spesso sbandierata in campagna elettorale. Per renderle efficaci ci vuole una vera e propria sala operativa con agenti di polizia a presidiare i monitor in modo costante. Se mancano, i problemi si vedono solo a danno avvenuto e se gli operatori non riconoscono fisicamente i responsabili siamo punto e a capo. Ciò non toglie che la pulizia delle aree verdi e i controlli siano scelte politiche precise perché dipendono in larga parte dai soldi che l’amministrazione mette a disposizione e dal numero di addetti di polizia municipale che sceglie di avere.»
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