Tra cronaca e storia
L’automobile a Bolzano, storia di un mezzo amato/odiato
Oggi a Bolzano l’automobile è diventata un serio problema, ma facciamo un piccolo passo indietro, e andiamo a vedere come e quando comparve per la prima volta in città.
Sembra che la prima automobile che apparve in città fu acquistata nel 1906 da un tale di nome Franz Perger. All’epoca, questo rumoroso mezzo non era per niente apprezzato dagli abitanti, simbolo di un progresso che per loro significava soltanto rumore, puzza e smog. Oltre a ciò, lo spavento che la vista del mezzo provocava agli animali che trainavano i carri causò più di un incidente mortale. La velocità consentita nel centro urbano era limitatissima, variava tra i 3 e i 10 km/h, che per l’epoca erano comunque tanti. Non esisteva un vero e proprio codice della strada, e capitava di poter vedere automobili che passavano sia a destra che a sinistra.
Per molti anni l’auto venne vista con diffidenza dalla maggior parte dei bolzanini, tant’è che il giornale Tiroler del 23 dicembre 1917 dedicò un lungo articolo sulle automobili, con il poco lusinghiero titolo “la piaga del traffico automobilistico a Bolzano”.
Bisogna anche dire però, che il passaggio di un’automobile all’epoca non era certo piacevole: la maggior parte era dotata di semplici ruote di legno o ferro (e ciò causava rumore e forti vibrazioni nel terreno), l’odore di benzina che emanavano era forte, ed essendo le vie semplici strade di terra battuta la polvere che si alzava infastidiva parecchio.
Con l’avvento del fascismo, il regime si interessò molto alla costruzione di importanti vie stradali. Nel 1937 era stato dato il via al progetto definitivo dell’Autostrada Roma-Berlino, che ovviamente sarebbe passata anche per Bolzano. Il tracciato sarebbe stato lungo 1440 Km, e il tragitto complessivo sarebbe stato percorso “solo” in 14 ore, che per l’epoca era un ottimo risultato. Tuttavia, lo scoppio della guerra bloccò il progetto, che venne definitivamente accantonato.
Pian piano a Bolzano apparvero le prime strisce pedonali (ottobre 1937) e nel 1938 i primi semafori (chiamati altresì “lampeggiatori”). Il giornale “La Provincia di Bolzano” dedicò un articolo del 14 luglio 1938 a spiegare minuziosamente ai cittadini il funzionamento dei nuovi semafori, scrivendo che… “il funzionamento di tali semafori esige dal pubblico dei pedoni e dei conducenti di veicoli una disciplina ferma e consapevole.” Bisognava passare con il verde e fermarsi con il rosso, non esisteva il giallo.
Comunque, il passaggio di un’automobile a Bolzano rimase cosa molto rara per tutto il periodo del Fascismo, tant’è che il giornale “La Provincia di Bolzano” nel 1937 riporta che le macchine targate BZ erano “appena 2020”, su una popolazione complessiva di 270 mila abitanti.
Bisognerà attendere il Dopoguerra e il boom economico per poter finalmente vedere un numero più consistente di automobili girare per la città.
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