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Politica

L’aula del Consiglio regionale approva una mozione per il riconoscimento Istituzionale della “Bandiera Ladina”

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«Dopo 100 anni dalla sua nascita la bandiera ladina è ancora viva nel cuore e nelle menti delle popolazioni che essa rappresenta. Questo riconoscimento è un segno tangibile della valorizzazione e del rispetto della nostra identità e della nostra cultura.» È il commento a caldo, espresso dall’assessore regionale alle minoranze linguistiche, Luca Guglielmi, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione che prevede il riconoscimento istituzionale della bandiera ladina. Con 58 voti favorevoli e 6 astenuti, adesso è ufficialmente consentita l’esposizione della bandiera a strisce orizzontali azzurra, bianca e verde sugli edifici pubblici dei comuni ladini. «Da ladino credo che oggi sia una giornata molto importante per tutti i ladini. Da oggi tutti i comuni ladini potranno finalmente esporre la bandiera ladina al fianco di quella italiana – ha concluso Guglielmi – è un momento storico che celebriamo con gioia e gratitudine a tutti coloro che hanno sostenuto questo importante passo avanti nella tutela delle nostre tradizioni. Oggi, più che mai, la bandiera ladina sventolerà orgogliosa come simbolo della nostra appartenenza alla ricchezza culturale della nostra regione.»

«Questo è un passo importante per celebrare e rispettare la ricca diversità culturale che caratterizza il nostro territorio – ha dichiarato il Presidente Arno Kompatscher la bandiera ladina rappresenta non solo un simbolo di identità per la comunità ladina, ma anche un ponte per promuovere la comprensione e il dialogo interculturale. Con questo atto, ribadiamo il nostro impegno per la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche e culturali presenti nel nostro territorio.»

Soddisfazione anche del Team K nelle parole di Paul Köllensperger, il primo firmatario della mozione presentata dal gruppo stesso. «Poco più di un secolo fa si svolse a passo Gardena una manifestazione convocata per esprimere il forte dissenso contro la negazione del diritto all’autodeterminazione e oggi i ladini hanno una ragione in più per ricordare orgogliosamente la ricorrenza del 5 maggio 1920. I comuni ladini avranno finalmente una base normativa per poter esporre la propria bandiera. Va però riconosciuto che abbiamo potuto ottenere questo risultato anche grazie all’ex-consigliere Massimo Bessone, che nella scorsa legislatura aveva acceso i riflettori sul problema, presentando una proposta che non fu discussa e che noi ci siamo sentiti in dovere di riprendere.»

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