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Alto Adige

L’Alto Adige come terra aperta alle esigenze delle famiglie

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Da 10 anni la Legge sul sostegno alla famiglia è una legge quadro le cui misure accompagnano, promuovono e sostengono le famiglie altoatesine. Nel corso della conferenza stampa odierna è stato fatto un bilancio dei 10 anni della legge ed una panoramica delle nuove sfide che la attendono.

Presenti all’incontro con la stampa l’ex assessore  provinciale, Richard Theiner, la presidente di Network Elki, Sandra Moszner, l’amministratrice di CasaBimbo, Miriam Leopizzi, la direttrice del Patronato KVW, Elisabeth Scherlin, l’assessora provinciale alla Famiglia, Waltraud Deeg, e la direttrice dell’Agenzia per la Famiglia, Carmen Plaseller.

Una politica per la famiglia basata su tre pilastri 

Con la legge provinciale nr.8 del 2013, la politica per la famiglia dell’Alto Adige ha avuto il suo inquadramento giuridico complessivo. Da allora, secondo un modello basato su tre pilastri, sono stati elaborati ulteriori servizi di sostegno e condizioni quadro per le famiglie. “Durante la stesura del Piano sociale provinciale del 2009, c’era un grande tema, quello dell’assistenza alla prima infanzia. Dalle discussioni è emersa la necessità di un regolamento organico in materia“, ha dichiarato Richard Theiner, ex assessore provinciale alla famiglia. È soddisfatto di quanto è stato fatto con la legge, ma esprime un auspicio agli attuali responsabili: “È necessario che ci sia un consenso sociale per un aumento salariale significativo per i dipendenti del settore socio-sanitario, compresi quelli dell’assistenza alla prima infanzia”.

La Consulta per la famiglia, istituita nel 2013 e di cui fanno parte rappresentanti delle famiglie, dei servizi per la famiglia, dei sindacati, delle associazioni imprenditoriali, della Provincia e dei Comuni, funge da organo consultivo da 10 anni e da allora si è occupata di numerosi temi rilevanti per le famiglie. La legge ha inoltre istituito uno specifico Dipartimento per la famiglia e l’Agenzia per la famiglia come unità amministrativa provinciale competente per questo ambito.

Nell’estate del 2021 è stato presentato il Primo piano di sostegno alle famiglie altoatesine. Questo strumento strategico definisce le priorità centrali e le misure concrete con le quali l’Alto Adige intende divenire una provincia a misura di famiglia. “La legge fornisce il quadro di riferimento per la promozione complessiva delle famiglie. Le sfide sono molte, ma è importante che “i sistemi siano orientati verso le famiglie, verso i cittadini. Dobbiamo chiaramente diventare più orientati al servizio“, ha sottolineato l’assessora Deeg.

Pilastro 1: Rafforzare le famiglie

Le famiglie devono essere rafforzate fin dall’inizio: le informazioni sui servizi esistenti sono importanti. Queste informazioni sono disponibili, ad esempio, nel pacchetto di benvenuto: uno zainetto per bambini contenente opuscoli informativi per i genitori, un asciugamano da bagno e il primo pacchetto Bookstart con libri per i bambini più piccini. Ogni Comune può anche aggiungere ulteriori informazioni rilevanti a livello locale. Man mano che il bambino cresce, i genitori ricevono un totale di 9 Lettere per i genitori a determinati intervalli. Queste contengono suggerimenti, consigli e indicazioni per rafforzare i genitori nella loro attività educativa. Il rafforzamento delle famiglie comprende anche la promozione della consulenza familiare (l’Agenzia per la famiglia finanzia parzialmente i Centri di consulenza familiare a questo scopo) e il sostegno alla creazione di reti. Circa 60 organizzazioni a favore delle famiglie ricevono un sostegno finanziario dall’Agenzia per la famiglia; nel 2022 sono stati erogati circa 8,3 milioni di euro. Oltre ad altri punti di contatto, i 24 Centri genitori-figli (Elki) svolgono un ruolo importante. La presidente della rete ELKI, Sandra Moszner, ha sottolineato che l’attenzione è rivolta a servizi collaudati e nuovi per le famiglie. Per lei è importante: “Accettare il sostegno deve essere visto come un segno di forza, e questo deve diventare ancora più consolidato”.

Pilastro 2: la conciliazione

L’attività lavorativa dei genitori ha un’influenza decisiva sulla vita familiare quotidiana. Molte famiglie, soprattutto quando entrambi i genitori hanno un lavoro, chiedono un sostegno pubblico per conciliare la vita familiare con quella professionale. La Provincia e i Comuni altoatesini rispondono a questa richiesta, tra l’altro offrendo posti in asili nido. I dati sono considerevoli: nel 2014 c’erano 14 asili nido, 62 microstrutture per la prima infanzia e 190 Tagesmütter – nel 2022 15 asili nido, 108 microstrutture per la prima infanzia e 226 Tagesmütter. “Il servizio alla prima infanzia è cresciuto fortemente, anche grazie alla buona collaborazione a tutti i livelli, tra operatori privati ed enti pubblici, anche grazie alla buona e strutturata collaborazione con l’Agenzia per la Famiglia“, ha sottolineato Miriam Leopizzi, direttrice della cooperativa sociale “CasaBimbo Tagesmutter“. “Questo è apprezzato anche dalle famiglie. Nel frattempo, circa 4.000 bambini trovano posto in una struttura per l’infanzia, l’indice di assistenza è al 31%, nel 2010 era ancora al 18,2%“, ha ricordato la direttrice dell’agenzia per la famiglia, Carmen Plaseller. “Oltre all’assistenza all’infanzia, sono fondamentali l’espansione qualitativa e quantitativa dell’assistenza festiva e pomeridiana, il rafforzamento e l’ulteriore sviluppo dei due audit (familgliaelavoro per i datori di lavoro più sensibili alle esigenze delle famiglie, FamilyPlus per i Comuni a favore delle famiglie) e l’impegno generale per una politica del tempo“, ha sottolineato l’assessora provinciale Deeg. Ha descritto il cambiamento demografico come uno dei megatrend. Ciò riguarda anche le famiglie, poiché la questione della conciliazione tra famiglia e lavoro si sposta sempre più verso la cura dei familiari anziani. “Questa è una delle sfide che ci attendono“, ha affermato l’assessora.

Pilastro 3: il sostegno economico

Oltre al sostegno indiretto, attraverso prestazioni e servizi, le famiglie altoatesine ricevono dalla Provincia anche prestazioni finanziarie dirette. Nel 2022 sono stati erogati quasi 72 milioni di euro sotto forma di prestazioni ordinarie (principalmente l’assegno provinciale al nucleo familiare e l’assegno provinciale per i figli), mentre altri 41,5 milioni sono stati erogati come prestazioni una tantum (bonus figli e bonus bollette). Le famiglie sono supportate dai Patronati nella richiesta dei fondi provinciali. Elisabeth Scherlin, direttrice del Patronato KVW, ha riferito che le esigenze dei cittadini che si rivolgono al Patronato sono rimaste le stesse negli ultimi anni:Siamo il punto di riferimento per le tematiche sociali e previdenziali. Parte della difficoltà è raggiungere i cittadini, far capire loro che possono fare richiesta di specifici contributi”.

Oltre ai benefici economici diretti, le famiglie possono usufruire di altre offerte: attraverso l’EuregioFamilyPass Alto Adige, introdotto nel 2017, le famiglie con figli minorenni ricevono sconti sui prezzi presso numerosi esercizi commerciali partner in tutta l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. Questo include anche l’Alto Adige Mobilità, che consente di utilizzare il trasporto pubblico locale a una tariffa famigliare vantaggiosa. Inoltre, dal 2021 esiste la Carta nonni: con questa, numerosi vantaggi dell’EuregioFamilyPass vengono estesi ai nonni. Questa carta vantaggi può essere richiesta gratuitamente presso l’Agenzia per la famiglia.

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