Politica
Laives, Galateo: “Gravina ha tradito gli elettori, si deve dimettere”

Il consigliere comunale (e dirigente nazionale) di Fratelli d’Italia Marco Galateo ha commentato così il comportamento di Maurizio Gravina, consigliere di FdI di Laives: “Maurizio Gravina è fuori da Fratelli d’Italia per incoerenza con gli impegni presi con gli elettori. Ha usato il partito dei patrioti solo per farsi eleggere per chissà quali vantaggi personali, per poi svendere se stesso e la comunità alla Svp. L’ex poliziotto ha tradito l’elettorato e sta rubando il posto ad una patriota coerente. Ora si deve dimettere.
Gli aspetti di questa vicenda sono due, uno politico ed uno personale, ma come spesso accade nelle pagine della brutta politica, uno si intreccia a vantaggio della seconda. Alle elezioni amministrative di Laives il centrodestra si è presentato unito per volontà del candidato sindaco unitario di centrodestra Christian Bianchi e di tutte le forze politiche, con i loro candidati che hanno sottoscritto un programma.
Quella coalizione e quel programma erano evidentemente alternativi agli altri candidati sindaci, anche a quello della Svp che pure usciva da cinque anni di governo con il centrodestra. E’ stato il partito della stella alpina a tentare di accaparrarsi la poltrona di primo cittadino di Laives, decidendo di competere come alternativa sia al candidato di centrodestra che di quello di centrosinistra.
Per quanto ci riguarda il nostro programma era chiaro fin da subito ai candidati e agli elettori: proseguire il lavoro svolto con Bianchi. Se si vuole parlare di coerenza, va ricordato che nel programma elettorale di coalizione non c’era nemmeno una menzione ad eventuali accordi con Svp. La coalizione di centrodestra ha vinto con un vantaggio tale da non dover nemmeno andare al ballottaggio. Ha avuto subito dopo il primo turno, i numeri per governare da sola, come promesso agli elettori. Bianchi ha autonomamente voluto allargare la maggioranza alla sconfitta stella alpina, nonostante non fosse necessario per i numeri in consiglio e nonostante in tanti altri comuni della provincia si sia coraggiosamente deciso per la strada dell’alternanza di governo.
Dopo le offese di impresentabilità rivolte a Fratelli d’Italia (e quindi anche a Gravina) dagli esponenti della Svp, si è aperto uno scontato scenario sul tavolo nazionale del partito di Giorgia Meloni. A questo punto FdI si è riunito a livello provinciale e comunale riportando la linea dettata da Roma: mai al governo con chi insulta il nostro elettorato.
Dalla sezione di Laives del partito di centrodestra era uscita una posizione maggioritaria di votare no alla fiducia alla neonata giunta Bianchi-Seppi, in coerenza con quanto promesso agli elettori in campagna elettorale. Posizione poi mitigata in una riunione di partito cittadino nella scelta dell’astensione, dettagliatamente spiegata in consiglio dal consigliere Cantoro. Fratelli d’Italia si sarebbe astenuta, dichiarando totale sostegno a sindaco e programma di coalizione, ma dichiarando contestualmente attenta attività di controllo sull’operato in giunta della sconfitta Svp.
Gravina ha scelto invece di dichiarare ossequiosa fedeltà alla Svp di Achammer e Seppi, senza peraltro nemmeno conoscere il contenuto dell’accordo di maggioranza, accontentandosi della promessa di un posto in giunta nella comunità comprensoriale. Questa scelta, maturata e consapevole del consigliere Gravina, non era compatibile con la coerenza di Fratelli d’Italia verso i suoi elettori e ha generato sconforto non solo nell’elettorato, ma anche nei candidati di lista suoi colleghi in campagna elettorale.
Con la sua ventina di voti, insufficienti per l’elezione in altre liste, l’ex poliziotto di Pineta ha usato il partito di destra come autobus per il consiglio comunale, tradendo la fiducia dei suoi colleghi, dirigenti e soprattutto elettori e se non si dimette, ruba ora un posto in consiglio ai patrioti di Fratelli d’Italia che hanno scelto di barrare quel simbolo soprattutto per la coerenza che dimostra in tutti i livelli in cui opera.
Se il consigliere Gravina vuole parlare di coerenza, – ha concluso Galateo – si dimetta dal consiglio quanto prima, per rispettare la volontà dell’elettorato che gli ha permesso l’elezione, altrimenti parli piuttosto di poltrone e interessi personali. Se al contrario decidesse di perpetrare il tradimento, glielo ricorderemo noi per tutti i prossimi cinque anni”.
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