Merano
Laghetto di Sinigo: tramontata definitivamente l’idea di riqualificare il bacino artificiale

Lo ha deciso la Giunta comunale, a fronte di una spesa giudicata troppo onerosa per le casse comunali.
L’area in questione è di proprietà della Provincia, che nel 2000 vi aveva realizzato un laghetto per la pesca sportiva affidandone inizialmente la gestione a un privato. Su richiesta delle associazioni dei pescatori, il Comune di Merano si era poi mosso per cercare di ottenere in concessione la struttura, ma il susseguirsi di tutta una serie di difficoltà di carattere tecnico e organizzativo, in primo luogo per il ricambio dell’acqua, e il crescente aumento dei costi per un’eventuale riqualificazione dell’area hanno convinto l’amministrazione comunale ad alzare bandiera bianca. Toccherà ora alla Provincia, per l’esattezza all’Agenzia del demanio provinciale, decidere le sorti dello specchio d’acqua.
Costi troppo alti – “Ovviamente ci dispiace dover rinunciare a questo sito – ha spiegato l’assessore alle finanze e allo sport Nerio Zaccaria – ma le spese a carico del Comune per procedere alla verifica decennale dell’impianto, così come richiesto dal disciplinare di concessione, e a un suo successivo rilancio, con la sostituzione dell’involucro bituminoso e il risanamento dei fabbricati di pertinenza, sono state stimate fra i 450.000 e i 500.000 euro.
Un’onere del quale non ci possiamo fare carico – ne hanno convenuto anche i rappresentanti delle associazioni dei pescatori, con i quali ho sempre mantenuto i contatti. A questo riguardo va precisato che, quand’anche il Comune si facesse carico dei pesantissimi costi per il ripristino funzionale del complesso, rimarrebbe irrisolto il problema idrogeologico del laghetto.
I pescatori hanno infatti espresso la loro preferenza per specie ittiche pregiate come la trota, che però esige acque relativamente fredde e ossigenate, difficilmente reperibili nella zona, fatta salva la possibilità di pompaggio in profondità, ma con l’incognita dell’effettiva adeguatezza dell’acqua”.
Al vaglio l’alternativa Lazago – “Continueremo comunque a cercare una soluzione per garantire il prosieguo dell’attività. Un’alternativa attualmente al vaglio è quella di realizzare un nuovo laghetto nell’area di Lazago, dove sarebbe possibile e più agevole sfruttare, per il fabbisogno idrico, le acque del Passirio. A questo proposito sono in corso accertamenti tecnici, dei quali metteremo tempestivamente al corrente gli sportivi interessati”, ha assicurato Zaccaria.
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