La strada impervia di Yoon Suk-yeol: tra ambizioni, polemiche e crollo della popolarità

In Corea del Sud, il presidente Yoon Suk-yeol ha dichiarato improvvisamente la legge marziale di emergenza, suscitando un forte caos politico e sociale.

“Per salvaguardare una Corea del Sud liberale dalle minacce poste dalle forze comuniste della Corea del Nord e per eliminare gli elementi anti-Stato, dichiaro con la presente la legge marziale di emergenza” ha affermato Yoon ieri in un discorso trasmesso in diretta televisiva alla nazione.

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Tuttavia, la decisione è stata immediatamente respinta da tutte le forze politiche: sia la maggioranza che l’opposizione hanno condannato l’iniziativa, con il Parlamento sudcoreano che ha votato all’unanimità per abrogare la legge marziale.

La reazione popolare è stata altrettanto forte, con proteste davanti al Parlamento e l’arrivo di elicotteri sul tetto dell’edificio. A fronte di queste manifestazioni e della crescente opposizione, Yoon ha fatto marcia indietro, annunciando che la legge marziale sarebbe stata revocata.

Mentre Yoon ha rinviato il suo incontro pubblico e il governo ha dovuto fare marcia indietro sulla legge marziale, l’opposizione prepara una mozione di impeachment, con il sostegno necessario per portarla avanti.

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Ma chi è Yoon Suk-yeol, e perché la situazione sta avendo una tale risonanza?

Yoon Suk-yeol, ex procuratore generale della Corea del Sud dal 2019 al 2021, è noto per la sua fermezza nel rispetto della legalità e la sua avversione ai compromessi.

Nato a Seul nel 1960 in una famiglia accademica, Yoon ha studiato giurisprudenza alla Seoul National University e ha iniziato la sua carriera come procuratore nel 1994, guadagnandosi notorietà per le sue indagini su importanti scandali di corruzione, inclusi quelli che hanno coinvolto l’ex presidente Park Geun-hye.

Nel 2021 è passato alla politica, unendosi al People Power Party, e ha vinto le elezioni presidenziali nel 2022, con un approccio deciso e senza compromessi, in particolare riguardo alla Corea del Nord, che gli ha valso paragoni con leader come Winston Churchill. Tuttavia, la sua presidenza è stata segnata da difficoltà politiche, soprattutto a causa dell’inesperienza legislativa, delle divisioni interne al suo governo e degli scandali familiari, in particolare quello che ha coinvolto sua moglie Kim Keon-hee, accusata di aver ricevuto una borsa costosa da un predicatore.

Dal suo insediamento, riporta l’ansa, Yoon ha visto una discesa continua nella popolarità, complicata dalla difficoltà di far passare le sue politiche in un Parlamento controllato dalle opposizioni e dalla sua scarsa propensione alla mediazione. Inoltre, la sua amministrazione è stata accusata di soffocare le indagini sugli scandali che hanno coinvolto funzionari di alto livello. La sua popolarità è stata ulteriormente danneggiata da un controverso caso di traffico d’influenze, che ha visto lui e sua moglie accusati di aver influito in modo improprio sulle elezioni parlamentari del 2022.

Inoltre, un episodio significativo della sua presidenza è stata la “gaffe dei cipollotti”, che ha contribuito alla sua sconfitta nelle elezioni locali, poiché non aveva saputo comprendere l’impatto della crescente inflazione sul carovita, un problema cruciale nella vita quotidiana dei sudcoreani.

Nonostante le difficoltà interne, Yoon ha cercato di guadagnare visibilità a livello internazionale, partecipando a eventi come la visita alla Casa Bianca nel 2023, dove ha ricevuto una standing ovation dopo aver cantato “American Pie”. Ultimamente ha mostrato una certa apertura diplomatica, rivelando di aver ripreso a giocare a golf in preparazione per l’incontro con Donald Trump.