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Arte e Cultura

La mostra «Architecture of Fragments» porta a Vadena quattro fotografi italiani emergenti

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La stagione espositiva 2023 dell’Associazione culturale lasecondaluna si sposta a Vadena con la mostraArchitecture of Fragments”, collettiva a cura di Michele Fucich che accosta quattro linee autoriali emergenti della fotografia italiana: quelle di Valentina Casalini, Davide Grotta, Novella Oliana e Davide Perbellini. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 14 maggio presso la Sala Mostre di Vadena Centro 111.

Nella cornice del tema biennale “Confini”, l’Associazione culturale lasecondaluna presenta “Architecture of Fragments”, seconda mostra di stagione che porta a Vadena le opere fotografiche di Valentina Casalini, Davide Grotta, Novella Oliana e Davide Perbellini.

Cos’è e come agisce il “frammento” quando diventa protagonista della ricerca fotografica del nostro tempo, con una sua architettura e una sua urgenza di significato? Quattro differenti linguaggi artistici introducono il visitatore in altrettanti universi personali e diversamente “scomposti”: spazi urbani e privati che hanno segnato un’infanzia; il calcio come oggetto di memoria collettiva straniata; il Mediterraneo come spunto di riflessione sulla complessità dei processi visivi; particelle singole di paesaggi diversi, come i boulders di montagna, i tabernacoli delle strade alpine o le “madonnuzze” del centro di Palermo.






Lavorando sullaframmentazione”, la fotografia rinnova la riflessione sulle nozioni dispazio” e “realtà”, facendosi specchio del sentire e del vedere contemporanei.

La mostra sarà visitabile fino a domenica 14 maggio nei seguenti orari: da mercoledì a sabato 15:30 – 19:30, domenica 10:00 – 12:30, lunedì e martedì chiuso. Mostra a ingresso libero.

La mostra “Architecture of Fragments è stata organizzata da lasecondaluna in collaborazione con il Centro Culturale di Vadena, con il contributo di Comune di Vadena, Provincia Autonoma di Bolzano – Ripartizione Cultura Italiana, Regione Autonoma Trentino – Alto Adige, Fondazione Sparkasse e Comunità Comprensoriale Oltradige – Bassa Atesina.

Architecture of Fragments”: le artiste e gli artisti

Valentina Casalini (Trento, 1987) si forma in Beni Culturali e presso l’ISIA di Urbino, lavorando negli anni seguenti in ambito fotografico a Bologna, Milano e Londra. Vive fra Trento e Milano ed è professionalmente attiva nella fotografia di architettura, Interior ed Urban Landscape. Dalla sua prima passione per la fotografia cinematografica matura un forte interesse per la psico-geografia urbana e per i fenomeni di estraniamento legati agli spazi contemporanei, in particolare le periferie urbane e le loro derive. Rappresentata dalle agenzie LUZ e Millennium Images, ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, Inghilterra, Canada e Corea.

Davide Grotta (Palermo, 1983), è archeologo e diplomato nella classe di regia presso ZeLIG. Scuola di Documentario, Televisione e Nuovi Media di Bolzano. Dopo una collaborazione con l’agenzia foto-giornalistica AGF, ha sviluppato i suoi primi reportages autoriali in Cambogia, dove è stato assistente di Shoba Battaglia. Nella sua filmografia spicca “Hidden Photos” (2016), premiato al This Human World Festival di Vienna e al Belfast Film Festival. Nella sua indagine fotografica privilegia un approccio riflessivo e meta-linguistico rispetto al medium. Fra i suoi lavori più recenti, “Che serva da MonitoR”, reportage sul processo per l’omicidio di Mauro Rostagno.

Novella Oliana (Trani, 1978) si forma in studi culturali presso l’Università di Napoli L’Orientale e consegue un Dottorato di ricerca pratico-teorico in Arti Visive all’Université Aix-Marseille. La sua ricerca vira negli anni da un’indagine visuale e performativa sul Mediterraneo ad altri impieghi del medium fotografico connessi alla cultura contemporanea, tra cui l’uso dei documenti e degli archivi come pratica artistica. È docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e presso il Dipartimento di Scienze Politiche della Luiss. Saggista nel campo della cultura visuale, ha esposto in personali in Italia e all’estero, tra queste “Fra noi e le cose” con Mario Cresci (Red Lab Gallery, Milano, 2020).

Davide Perbellini (Merano, 1990), formatosi professionalmente a Milano, già assistente di studi fotografici, fotografo di scena per produzioni italiane e tedesche e fotocronista per una testata altoatesina, è da anni attivo in nord Italia come fotografo di architettura. Allievo del fotografo milanese Marco Introini, indaga la relazione fra territori urbani e naturali e fra architettura e contesto, collaborando con studi di architettura, designer e riviste. Nei suoi progetti d’autore porta avanti una linea di ricerca intorno a spazi ed oggetti non solo strettamente architettonici. La sua ultima personale si è svolta presso Fondazione delle Nogare (Bolzano, 2023).

 

 

 

 

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