Politica
La leghista Mattei salva la “mini-Zan”, FdI: anche in questo caso linea opposta a quella nazionale
La presidente del Consiglio provinciale Rita Mattei era chiamata questa mattina a partecipare alla I^ Commissione legislativa dove in discussione c’era la richiesta di FdI di salvaguardare la comune posizione contraria ai principi ideologici evocati dal disegno di legge Zan. Ma la presidente ha preferito non presentarsi.
In calendario il disegno di legge di Fratelli d’Italia che intendeva eliminare i principi della legge Zan introdotti per paradosso proprio da una legge proposta dall’Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale e sottoscritta anche dalla rappresentante leghista.
Diametralmente l’opposto di quanto di sta facendo a livello nazione. Oggi al dibattito sulla “mini-Zan” altoatesina la presidente leghista si è sottratta senza spiegazioni. Per protesta non sono intervenuto al dibattito e la nostra legge è stata silurata anche con il voto di voto di Forza Italia.
L’unica differenza fra la legge della Provincia approvata dall’attuale maggioranza e la legge Zan su cui Fratelli d’Italia, ma anche altre componenti politiche nazionali mantengono alto l’allarme denunciando il pericolo di introduzione del reato d’opinione è che a livello nazionale sono previste sanzioni penali, perché è lo Stato competente per la Giustizia, mentre in Alto Adige ci sarà solo un processino sommario e segnalazioni sui comportamenti “ritenuti” discriminatori che, però, con una legge Zan approvata, potrebbero finire sul tavolo del giudice con possibili sanzioni. In ogni caso per il portatore di idee diverse sarebbe un calvario giudiziario
Basterà solo che un comportamento sia ritenuto discriminatorio (non che lo sia per evidenza dei fatti, e quindi giustamente denunciabile) per innescare un processo se non un linciaggio verso l’autore di quel comportamento “ritenuto” sbagliato.
Non dovrà esserci una prova di una “discriminazione” ma solo il ritenerla tale. Ovvero potrebbe bastare l’annotare con doglianza che il parco della stazione è invaso da sbandati che stanno distruggendo la reputazione della città di Bolzano per “potere essere ritenuti” fomentatori di “discriminazione a sfondo razzista”.
A decidere poi quali siano le discriminazioni passibili di sentenza morale fra gli altri i rappresentanti di associazioni e organizzazioni “impegnate nel contrasto alle discriminazioni” e si lascia immagine la pletora di organizzazioni arcobaleno previste e comprese. Tutte di Sinistra alternativa perché ovviamente un’ associazione contro le discriminazioni di destra o anche solo “non conformista” secondo il pensiero unico sul gender non sarà mai considerata tale, ma una causa, semmai, di discriminazione essa stessa.
Non a caso, nelle audizioni preventive sulla legge poi approvata in Consiglio, le associazioni “Pro-vita” e “Della famiglia” partecipanti al Family day non sono state neppure ascoltate. Neanche si è voluto sentire cosa avessero da dire; invitati invece, senza alcuna obiezione di maggioranza, le organizzazioni militanti impegnate sul pensiero radicale, Lgbt, Centaurus, tutte di Sinistra. Ovviamente come se solo queste si occupassero di discriminazioni. Lo ha dichiarato in una nota stampa il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì.
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