Le nostre storie
La coppia più bella dell’hockey a Bolzano: la Voce incontra Laura e Carlo Moretto
Questo mercoledì la nostra rubrica si tinge di rosa. Parleremo di una coppia che dura nel tempo, e non è poca cosa, nel momento in cui le separazioni ed i divorzi stanno superando numericamente i matrimoni.
Coloro che conoscono i protagonisti della nostra storia di oggi, ossia i coniugi Laura e Carlo Moretto, sanno benissimo che possiamo definirli i “Sandra e Raimondo” di casa nostra, una coppia vivace e divertente, compagni di vita nel privato e anche nel lavoro.
Chi sono Laura e Carlo?
Entrambi bolzanini, sono molto conosciuti nell’ambiente sportivo, in particolare legato alla squadra locale di Hockey, l’HCB Bolzano Foxes, perché ormai da anni gestiscono il “Bar Ristoro” al Palaonda di Bolzano. Insieme da ben 57 anni, hanno sempre lavorato nel pubblico esercizio, gestendo vari locali tra cui i circoli tennis “Gries” e “San Giacomo”, oltre al vecchio bar del circolo bocciofilo di viale Trieste.
Laura, raccontaci come quando, vi siete conosciuti e cosa ricordi di quel periodo.
Ci siamo conosciuti nei primi anni sessanta. Ho sempre pensato che il nostro incontro fosse segnato dal destino, perché Carlo, effettivamente, mi è stato presentato per ben tre volte. Ed ogni volta che lo vedevo mi piaceva sempre di più.
Era un bel ragazzo snello, con un ciuffo biondo ribelle e degli occhi azzurri, limpidi e dolci, che mi hanno subito conquistata. Uno che non passava inosservato, anche perché sfrecciava per le vie della città, sempre in sella alla sua Lambretta bicolor.
Anche Carlo mi confessò poi che mi aveva già adocchiata, che avrebbe voluto, in particolare, ballare con me alla “seconda presentazione”, ma io non gli diedi molta retta, perché pensavo fosse fidanzato e quindi non volevo intromettermi in una storia già in corso.
La terza volta che ci presentarono, me lo ricordo come fosse oggi, eravamo al cinema Augusteo, in via Dante, a vedere il film “Fino all’ultimo respiro” dove recitava l’allora famoso Jean-Paul Belmondo. Il caso volle che ci ritrovammo vicini anche se poi non fu una vera e propria casualità, bensì un piano ben architettato da Carlo, che fece di tutto per potersi sedere accanto a me.
Durante la proiezione del film, che già di per sé era pieno di “pathos”, lui mi prese la mano. Ci fu un lungo, silenzioso e profondo sguardo tra di noi, e da quel momento non ci siamo più lasciati.
Carlo, avete sempre lavorato insieme, siete partner H 24, come funziona questo rapporto così intenso?
Siamo stati fortunati perché con complicità e duro lavoro abbiamo costruito il nostro futuro non solo di coppia, ma anche professionale. Ho sempre sentito dire che le coppie che lavorano insieme dovrebbero lasciare i problemi fuori dalla porta di casa, per non intaccare la serenità familiare.
Noi invece parliamo spesso di lavoro anche tra le mura domestiche. Capita di scontrarsi anche, ma riusciamo sempre a risolvere i problemi. Il carattere di Laura è molto solare, lei sdrammatizza sempre, io sono un po’ chiuso nei miei pensieri, mi incupisco, se ci sono questioni importanti da sistemare.
Diciamo che Laura vede il bicchiere “sempre mezzo pieno” mentre io sono per il “mezzo vuoto”, in questo ci compensiamo, ed è la nostra arma vincente.
Tornando ai tempi attuali voi gestite il “Bar Ristoro” del Palaonda, da circa vent’anni. Cosa vi tiene così fortemente legati a questa attività?
Abbiamo iniziato questo percorso con grande positività. E questo, nel tempo ci ha ripagato, perché ad oggi il nostro Staff è composto da persone che sono con noi, appunto, da quasi vent’anni! Alcuni hanno iniziato a collaborare da giovani ed ora stanno raggiungendo la quarantina.
Carlo ed io, non abbiamo avuto figli, quindi i “nostri ragazzi” come ci piace chiamarli, li consideriamo la nostra famiglia. Abbiamo un bellissimo rapporto di complicità, confidenza ed affetto, che ci ha dato sempre la carica per portare avanti l’attività, con il sorriso, di chi può godere di un lavoro che ama svolgere.
Conosciamo ognuno di loro, per carattere, per modo di pensare, per storie di vita, come dei veri e propri figli o nipoti, insomma… ci accorgiamo subito, quando qualcuno sta passando un momento NO, e cerchiamo di aiutarlo, nelle nostre possibilità.
Questo rapporto di lavoro/affetto, ha creato un clima conviviale e genuino, apprezzato anche dai nostri clienti, che qui da noi, si sentono accolti con calore e sincera ospitalità.
Molti vi chiamano “Sandra e Raimondo” di casa nostra (una coppia famosa, il cui segreto già svelato, che li ha tenuti insieme per la vita, è stato un rapporto di grande complicità, supportato da un’irresistibile ironia). Ed il vostro di segreto, dopo 57 anni insieme, qual è?
Molto semplice, ci siamo sempre “sopportati” e supportati. In ogni coppia ci sono alti e bassi, questo è inevitabile, infatti quando diciamo “sopportati” intendiamo parlare di quei momenti in cui l’altro ci fa venire i nervi a fior di pelle.
Ma sono solamente discussioni o divergenze di pensiero, che capitano, in anni ed anni di vita di coppia. Il supporto, invece è essenziale.
Esserci per l’altro, prendersene cura, rispettandosi e cercandosi nei momenti difficili, per poi sorridere insieme, in quelli più sereni. Io guardo Laura oggi, ed a distanza di anni, vedo ancora la bella e carismatica ragazza mora, che volevo a tutti costi conquistare.
Ed io guardo Carlo, e rivedo quei suoi occhi limpidi, quel ciuffo biondo inimitabile, mentre sfreccia sulla sua Lambretta.
Siamo fortunatamente ancora legati da un grande Amore, anche se a volte ci stuzzichiamo, o bisticciamo, siamo rimasti ancora quei due adolescenti, in un cinema affollato, che hanno cancellato il mondo intero, per un attimo, persi in uno sguardo, che ci ha uniti per sempre.
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