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La controversa esecuzione in Alabama: pena di morte con l’ipossia da azoto

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In Alabama, un caso di esecuzione ha scatenato onde di shock e indignazione a livello globale. Kenneth Smith, un uomo di 58 anni precedentemente condannato a morte e sopravvissuto a un tentativo di esecuzione, è stato sottoposto a un metodo di esecuzione che comporta l’inalazione di azoto per 15 minuti fino a che non vi è più ossigeno nel corpo, causando la morte per ipossia e il conseguente collasso degli organi vitali.

Questo metodo, etichettato come barbaro e sperimentale da Amnesty International e altri attivisti per i diritti umani, è stato approvato dalla Corte Suprema dell’Alabama nonostante il divieto di utilizzo su animali. L’organizzazione ha evidenziato il paradosso della situazione.

L’azoto, un gas incolore, inodore e insapore, viene somministrato attraverso una mascherina per l’ossigeno. Nonostante all’inizio il corpo non riconosca la differenza, rapidamente i livelli di ossigeno crollano, innescando una reazione a catena che porta alla morte per soffocamento. Durante il processo, il flusso di ossigeno al cervello si interrompe, causando la perdita di coscienza e, successivamente, il collasso degli organi vitali come cuore, polmoni e cervello.






La morte viene confermata con l’indicatore di una macchina cardiaca che mostra una linea piatta. Se il cuore dovesse continuare a battere, viene somministrato ulteriore azoto per altri 15 minuti.

L’esecuzione di Smith è durata circa 22 minuti, durante i quali sembra sia rimasto cosciente per diverso tempo prima che l’azoto facesse effetto e lo portasse alla morte per soffocamento.



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