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La confessione in tempo di Covid e nelle strutture di cura: le regole della Diocesi

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L’Avvento ha anche carattere di tempo penitenziale. L’attuale situazione e il necessario rispetto delle misure anti-Covid pongono tuttavia ai fedeli una serie di oggettive difficoltà per accedere al sacramento della confessione nella tradizionale forma individuale. La Diocesi ricorda le regole da osservare e rende praticabile l’assoluzione generale in ospedali, case di cura e case di riposo.

In una comunicazione a firma del vescovo Ivo Muser e del vicario generale Eugen Runggaldier si invitano i fedeli “a partecipare alle liturgie penitenziali nelle parrocchie in questi ultimi giorni prima di Natale, nonché a ricevere il sacramento della riconciliazione. Tutto ciò deve avvenire nel rispetto delle misure precauzionali anti-Covid“.

Quindi la confessione non deve svolgersi nel confessionale, sottolinea la nota, “bensì in un luogo ben areato, osservando la distanza minima di un metro, indossando una mascherina di protezione, senza contatto fisico, mantenendo la necessaria riservatezza“.

Vescovo e Vicario comunicano inoltre che “se per i credenti non è possibile accedere al sacramento della riconciliazione, è sufficiente che si pentano sinceramente, desiderino il perdono dei loro peccati e si impegnino a vivere il sacramento della confessione nelle forme tradizionali non appena sia nuovamente consentito. In queste circostanze sono a loro rimessi i loro peccati“.

La Diocesi ricorda che in questo periodo particolare c’è un’ulteriore possibilità di assoluzione dei peccati rivolta alle persone in case di riposo, case di cura e ospedali.

Nella sua ultima videoconferenza, infatti, la Conferenza Episcopale del Triveneto ha deciso, dopo aver consultato la Penitenzieria Apostolica, che nelle 15 diocesi sia resa praticabile – a giudizio del rispettivo Vescovo diocesano – l’assoluzione comunitaria e generale alla luce dell‘attuale situazione eccezionale.

Nella nostra diocesi – scrivono quindi il Vescovo e il Vicario – l’assoluzione generale potrà essere data negli ospedali, nelle case di riposo e nelle case di cura dal 16 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. L’assoluzione generale deve essere accompagnata dalla preghiera e da una parola spirituale di incoraggiamento“.



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