Alto Adige
Kompatscher:”Il punto nascita di Silandro rimane aperto”. Ma in Venosta l’ospedale diventa un caso
“Il punto nascita di Silandro rimane aperto. Così è stato stabilito nel Piano Sanitario Provinciale, approvato nel 2016, e così rimarrà anche in futuro”.
Lo ha detto su Twitter il presidente della giunta altoatesina Arno Kompatscher.
Tageszeitung aveva ipotizzato in un articolo che il punto nascita dell’ospedale di Silandro potesse essere chiuso dopo le indagini del reparto Nas dei Carabinieri sulla presenza di ditte di lavoro temporaneo non accreditate.
L’ipotesi è che il punto nascite di Silandro utilizzerebbe anche personale medico fornito da agenzie di lavoro interinale non riconosciute dal ministero del lavoro.
Ma l’Azienda sanitaria ribatte:”L’ostetricia a Silandro è pienamente in regola. I controlli effettuati lo scorso 15 agosto da parte dei Nas avevano lo scopo di verificare il rispetto dei requisiti minimi di legge previsti per la gestione di un punto nascita. L’ispezione eseguita a Silandro ha confermato che si rispettano pienamente gli standard minimi relativi al personale professionale in servizio“.
Nell’articolo si fa inoltre riferimento in particolare ad un’azienda bolognese, la Cmp Global Medical Division, che non sarebbe stata regolarmente iscritta nel registro statale delle agenzie di lavoro interinale e, pertanto, non vi sarebbero le condizioni necessarie per mettere a disposizione lavoratori qualificati per questo tipo di attività.
La direttrice del Comprensorio sanitario di Merano, Irene Pechlaner, spiega nella nota: “Il Comprensorio non ha stipulato alcun contratto per lavoro interinale con questa società, ma semplicemente un contratto per l’acquisto di servizi regolarmente assegnato ai sensi della normativa sugli appalti e assegnazioni. I pre-requisiti normativi sono pertanto differenti e pienamente rispettati.”
Anche il direttore generale Thomas Lanthaler sottolinea che i requisiti di legge sono soddisfatti: “La Giunta ha deciso di mantenere operativa l’Ostetricia di Silandro, indicando tale decisione anche nel Piano Sanitario Provinciale. Tra le altre cose, viste le distanze rispetto all’Ospedale di Merano, vi è anche una deroga da parte del Ministero della Salute. L’Azienda sta lavorando sulla base di queste indicazioni e quindi non c’è nessun motivo per fare della speculazione in negativo.”
Il reparto di ostetricia rischiò di essere chiuso come quelli di Vipiteno e San Candido, in quanto non raggiungeva il numero minimo di parti all’anno richiesti dalla normativa. Con un accordo tra la Provincia e l’allora ministra della salute Beatrice Lorenzin, venne salvato.
In quell’occasione la provincia si impegnò a garantire la presenza del personale medico sanitario richiesto dagli standard minimi di sicurezza.
Attualmente, sotto la guida del Comprensorio di Merano ed in collaborazione con l’Università di Trento, è in corso un nuovo bando di gara per l’assegnazione ad una nuova agenzia.
“Anche in futuro non verranno stipulati contratti di lavoro interinale, ma per l’acquisto di servizi e prestazioni. La durata del contratto da assegnare è fissata in tre anni“, chiude la nota.
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