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Jannik Sinner: «Steve Johnson è forte, ma sapevo di poterlo battere»

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Soddisfazione, simpatia, ma anche consapevolezza nei propri mezzi, sono le caratteristiche di Jannik Sinner nella conferenza stampa di ieri mattina al Foro Italico che riportiamo dal sito della Federazione.

Steve Johnson è forte, ma sapevo di poterlo battere“, ha detto Sinner. E il diciassettenne azzurro, fresco di prima vittoria in carriera in un Masters 1000, non suona arrogante, borioso o fuori posto.

Ora c’è da affrontare Stefanos Tsitsipas.”Sarà ancora più difficile, lui è uno che comanda tanto, che spinge tanto. Cercherò di fare il mio gioco, di trovare una soluzione se c’è“.






All’inizio, racconta, “non è stato facile, poi alla fine del primo set sono andato in bagno” dice e la risata dice più di ogni altra parola. Alla sala stampa, già conquistata, non servono altre spiegazione per applaudirlo. “Grazie al pubblico che mi ha tenuto su per tutta la partita, mi ha aiutato molto“.

Prima della partita, dice, “abbiamo guardato dei video di Johnson per avere un’idea di gioco. Sapevo che lui sul rovescio giocatva tanto il back, lo slice. Ho cercato di comandare io i punti anche se qualche volta sono andato fuori equilibrio. Questo è ancora un mio problema, ma poi il gioco l’ho trovato“.

Dietro l’immagine impassibile, rivela, le emozioni ci sono.

Sono chiaramente sorpreso anche io, non è una cosa normale secondo me. Però il nostro obiettivo non è di vincere solo qualche match ma di andare più avanti tra qualche anno. Poi magari io sono più tranquillo di altri ed è per quello che qualche volta non esulto“.

Mi son piaciuto – dice – perché nelle difficoltà son rimasto in partita e ho cercato il modo di vincere. Credo di non aver giocato un match perfetto. Ci sono da capire ancora tante cose, per oggi sono molto felice“.

E’ venuto a Roma, spiega, la sera dopo la finale del Challenger di Ostrava.

Non è stato facile, già dalla prima partita di pre-qualificazioni. “Non pensavo nemmeno di venire qua – ricorda – mi devo abituare. Qualche volta le cose succedono anche un po’ per caso“.

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