Sport
Jannik Sinner è giunto sul tetto del mondo

Ormai non si parla d’altro. Le pagine dei socialmedia a qualsiasi titolo, i canali ufficiali e quelli d’informazione più generica. Ed è giusto che questo specifico momento della storia sia così, quando per la prima volta in assoluto anche il tennis italiano può vantare una stella sul tetto del mondo. Quella stella risponde al nome e cognome di Jannik Sinner, il ventiduenne di Sesto Pusteria che dopo il ritiro di Novak Djokovic dal Roland Garros, non molte ore fa si è ritrovato ad essere il nuovo numero uno del tennis mondiale.
Un vanto per l’Italia, oltre che per l’intero Alto Adige e ancora di più per il piccolo comune della Val Pusteria dove Sinner è nato e cresciuto. Ma la cosa che rimane spesso molto impressa del giovane sportivo rosso di capelli, e rimarcata in ogni occasione utile, è il suo essere rimasto l’umile ragazzo acqua e sapone, nonostante l’essersi vestito d’imprese di grande prestigio, coronate ieri con il taglio di un traguardo come nessun italiano era mai riuscito prima. Personalità che in conferenza stampa ha detto a chiare parole di voler mantenere, definendosi un ragazzo normale a cui piace fare cose normali con la persone a cui vuole bene. Spiegando poi di essere felice di questo risultato, frutto di un gran lavoro e grandi sacrifici fatti in gioventù, «ma non mi metto la pressione di dover vincere tutti i tornei.»
Se poi si aggiunge che sono bastati soli 6 anni per arrivare sulla cima del ranking Atp, si acquista un ulteriore tocco di straordinarietà. La storia rivela che al ranking Atp ci è entrato per la prima volta nel 2018 con un sogno nella testa. Quando gli è arrivata la notizia di averlo realizzato, non c’è l’ha fatta a trattenere le lacrime della commozione e della gioia. Senza però dimenticare, da ragazzo d’oro qual è, di rendere omaggio al numero uno uscente.
Erano giorni che, sia a Parigi sia in Italia, c’era attesa per il momento del sorpasso. Considerando che solamente una vittoria nel secondo slam stagionale avrebbe permesso a Djokovic di difendere circa otto anni di regno. Nello stesso momento in cui il campione serbo, dopo una stagione non facile, ha annunciato il proprio ritiro per un infortunio al secondo set contro Cerundolo, il campione pusterese era in campo avanti di due set a zero su Igor Dimitrov. Insomma, già così era vicino a sfiorare l’impresa della conquista del terzo posto e quindi raggiungere la semifinale a Parigi. Sarebbe stata la prima volta che accadeva in un torneo che, tra l’altro, ha rischiato di saltare per problemi all’anca destra. Motivo che lo ha costretto al ritiro a Madrid e a rinunciare agli internazionali.
Oltre alla cronaca, alle decine di racconti e alle molte gallerie fotografiche, la nuova stella dello sport italiano è stata raggiunta da migliaia di elogi: dalla premier, Giorgia Meloni, ai vertici dello sport e del tennis, rispettivamente Giovanni Malagò e Angelo Binaghi, per arrivare alla tifoseria e alla gente più comune; interessata o meno a questo sport e al suo nuovo rappresentante.
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