Politica
Ipes, 11mila euro di atti vandalici a Bolzano e Merano. Pagano i condòmini. Via alla sorveglianza richiesta da FdI
Solo nel 2020 e nei primi due mesi dell’anno in corso negli edifici Ipes di Bolzano e Merano sono stati fatti danni per oltre 11 mila euro. Messi in conto agli incolpevoli inquilini che oltre alle spese condominiali ordinarie ogni mese si vedono addebitati anche i costi di riparazione dei danni causati dai vandali che imperversano impuniti nei garage e nei cortili dei condomini dell’edilizia popolare altoatesina.
La denuncia viene dal consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì, che da tempo chiede interventi incisivi da parte dell’Istituto provinciale per l’edilizia sociale per debellare un fenomeno che negli ultimi tempi pare dilagare nei quartieri più popolari di Bolzano come a Merano.
Le spese riguardano principalmente interventi di ripristino per svuotamento e danneggiamento di estintori, danni agli idranti, pulizia di scritte e graffiti e smaltimento di rifiuti abbandonati negli androni e nei garage degli stabili.
“L’Ipes ricarica questi costi sui propri inquilini – spiega Urzì – . E così finisce che gente per bene che rispetta i regolamenti condominiali finisce per pagare i danni fatti dai soliti mascalzoni. Che spesso non abitano neppure nei palazzi dove sfogano i propri istinti triviali. Loro rompono e altri pagano”.
“Recentemente – prosegue Urzì – anche in seguito alle nostre puntuali segnalazioni, l’Ipes ha dato il via ad un progetto pilota che prevede la sorveglianza degli edifici delle zone più calde tramite guardie giurate. I controlli, come confermato dalla Presidente dell’Ipes Francesca Tosolini che si è dimostrata sensibile alla tematica, saranno svolti in orari diversi, senza preavviso, tramite vigilanza privata in modo da potere non solo scongiurare gli atti ma anche individuarne i responsabili”.
“Un primo tentativo di riportare ordine e legalità in quegli ambiti maggiormente esposti ad episodi vandalici e all’abbandono di rifiuti. Ma altri ne dovranno seguire. Non possiamo permettere zone franche nelle case dell’edilizia popolare, non deve passare il messaggio che l’Ipes tolleri comportamenti fuori legge. Fratelli d’Italia ha peraltro sempre sostenuto la necessità di installare telecamere in quei contesti dove da tempo gli inquilini segnalano situazioni inaccettabili che si protraggono da troppo tempo”, conclude il consigliere.
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