Italia ed estero
Inps in tilt, gli hacker di Anonymous ridono: «Incapaci. Avete fatto tutto da soli». Intanto i disservizi continuano
Continuano anche oggi i disservizi per chi tenta di collegarsi al sito web dell’INPS per chiedere il bonus di 600 euro erogato dallo Stato italiano a fronte dell’emergenza coronavirus.
In molti hanno tentato di collegarsi durante la notte sperando in un calo del traffico ma non c’è stato nulla da fare lo stesso.
In alcuni casi non viene nemmeno visionata l’home page del sito, che anche ora risulta irraggiungibile, in altri il sistema comunica che il PIN inserito, usato con successo giorni prima, è sbagliato.
Altri utenti che sono riusciti ad entrare e a cominciare l’operazione, arrivati a metà, sono stati «buttati» fuori da sito. Ad altri invece, dopo l’autenticazione, appare la scritta «utente inesistente» oppure «errore di sistema»
Il caos insomma continua, come e più di prima. Ed appare quasi folle come in un momento di emergenza uno Stato come l’Italia possa incorrere in queste figuracce nel momento in cui il popolo necessità di risposte immediate e di aiuti.
Ieri i vertici dell’INPS avevano dato la colpa del disservizio ad un attacco degli hacker. Ma la cosa viene smentita da Anonymous, il gruppo di hacktivisti italiani, in un tweet inviato nella serata di ieri.
Il gruppo inoltre afferma che “vorremmo prenderci il merito di aver buttato giù il vostro sito, ma la verità è che siete talmente incapace che avete fatto tutto da soli, togliendoci il divertimento“.
Secondo Anonymous, infatti, “non è stato un attacco hacker a mettere in ginocchio il portale dell’INPS, ma bensì l’incapacità dell’attuale incaricato alla protezione dei dati”.
In numero uno Tridico ieri aveva annunciato che il sito sarebbe stato aperto ad orari diversi: “lo riapriremo dalle 8 alle 16 per patronati e consulenti, e dalle 16 per i cittadini“.
Ma invece non è stato così.
Tra i problemi più gravi di ieri infatti ne è stato segnalato uno che segnalava la possibilità di accesso da parte dei contribuenti ai dati di altri cittadini quando tentavano di fare il login, in maniera totalmente casuale.
Sulla questione è intervenuto anche il Garante della Privacy, Antonello Soro, che ha invitato l’INPS a prendere tutte le misure necessarie per proteggere la riservatezza degli utenti.
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