Ambiente Natura
Informati contro il bostrico: osservare e intervenire
Oggi (21 febbraio) la Ripartizione provinciale Foreste lancia un’ampia campagna contro quello che attualmente è il pericolo maggiore per i boschi dell’Alto Adige: il bostrico, o più precisamente il bostrico dell’abete rosso, che attacca appunto soprattutto questi alberi.
E l’abete rosso è la specie arborea più diffusa nei boschi altoatesini: rappresenta il 60% del soprassuolo. Oggi è online una nuova homepage con molte informazioni, inoltre vengono diffusi videoclip attraverso i social network, un video su YouTube e interviste ad esperti.
Il messaggio è chiaro: informati contro il bostrico, guarda e agisci. I destinatari non sono solo i proprietari di boschi, ai quali è rivolto l’invito all’azione. “Il bostrico minaccia potenzialmente ogni singolo cittadino nella sua vita quotidiana, perché distrugge il bosco e quindi anche i boschi di protezione. Pertanto, l’Amministrazione provinciale si preoccupa d’informare tutti i cittadini“, afferma l’assessore provinciale alle Foreste, Arnold Schuler.
Hochkofler e la coscienza dei proprietari dei boschi
Al link https://provincia.bz.it/bostrico sono disponibili informazioni specifiche sul bostrico, con dati dettagliati che includono i download per le richieste di finanziamento per i proprietari dei boschi, ma anche informazioni generali per i cittadini. Inoltre, l’Amministrazione provinciale ha scelto un ulteriore approccio speciale per comunicare questo argomento.
In collaborazione con Thomas Hochkofler, sono stati realizzati dei video per far conoscere con un sorriso il complesso argomento ai proprietari di boschi e alla popolazione in generale. “Fino a poco tempo fa non sapevo nulla del bostrico. Poi, man mano che mi avvicinavo all’argomento, diventava sempre più interessante. Durante le riprese nella foresta e le discussioni con gli esperti, ho capito che è giunto il momento di fare qualcosa affinché i nostri boschi, soprattutto quelli di protezione, non vengano ulteriormente distrutti“, afferma Thomas Hochkofler.
Nel video impersona la buona e cattiva coscienza del proprietario di un bosco durante un’ispezione. Le due coscienze discutono ipotesi piuttosto realistiche, fino a quando il proprietario del bosco capisce di dover correre a chiedere informazioni all’autorità forestale per poi agire.
Sfruttare il vantaggio del letargo del bostrico
I boschi sono la barriera protettiva naturale per centri abitati, strade, sentieri, ma anche piste da sci, autostrade e collegamenti ferroviari. “Il bostrico interrompe il flusso naturale della linfa nell’albero e lo fa morire. Anche gli alberi morti mantengono per un po’ la loro funzione protettiva per la civiltà, ma queste situazioni devono essere ben monitorate“, spiega il direttore della Ripartizione Foreste, Günther Unterthiner.
“La manutenzione del bosco di protezione costa fino a 100 volte meno delle corrispondenti strutture tecniche di protezione“, aggiunge l’assessore Schuler, che conosce esattamente le cifre nella sua funzione di assessore provinciale alla Protezione civile e alle Foreste. Pertanto, i 20 milioni di euro aggiuntivi messi a disposizione a fine anno per le sovvenzioni alla lotta contro il bostrico non sono soldi sprecati.
“Ora abbiamo una buona possibilità di avere un vantaggio durante il letargo invernale del bostrico, ma purtroppo, nessuno può stimare come si svilupperà la situazione in primavera dopo l’epidemia.
La popolazione di parassiti è ora così densa che questi attaccano anche gli alberi sani ancora in piedi, e non solo quelli danneggiati e indeboliti come la scorsa estate. Se riusciamo a rimuovere collettivamente molto legno di bostrico dalla foresta prima che il bostrico inizi a volare con l’aumento delle temperature, intorno alla metà di aprile, possiamo ridurre i danni a un livello tollerabile“, conclude Unterthiner.
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