Alto Adige
Inflazione e aumento salariale preoccupano la cooperazione sociale in Alto Adige

Il Comitato Paritetico della Cooperazione Sociale (CPCS) ha espresso preoccupazione per l’aumento dell’inflazione e l’adeguamento degli stipendi che stanno influenzando il settore cooperativo sociale a Bolzano. Queste preoccupazioni sono emerse durante una conferenza stampa tenuta presso la sede di Coopbund Alto Adige Südtirol.
I rappresentanti del CPCS, insieme ai sindacati, hanno analizzato i dati raccolti da un sondaggio condotto tra le cooperative sociali attive in provincia di Bolzano. La ricerca ha rivelato che nonostante le cooperative sociali continuino a svolgere un ruolo cruciale nella fornitura di servizi essenziali e nell’inclusione lavorativa di persone svantaggiate, il settore sta affrontando sfide significative.
Le cooperative sociali di tipo A e B svolgono un ruolo cruciale nel tessuto socio-economico dell’Alto Adige. Le prime sono responsabili della fornitura di servizi di assistenza sociale e di formazione, mentre le seconde sono impegnate nell’inserimento lavorativo di individui svantaggiati.
Tuttavia, i dati raccolti dal CPCS rivelano un deterioramento delle condizioni economiche delle cooperative sociali. L’inflazione e l’aumento degli stipendi hanno influito negativamente sul margine di profitto delle cooperative sociali di tipo A, che è diminuito da 2 milioni di euro nel 2021 a 500.000 € nel 2022.
Le cooperative sociali di tipo B hanno visto una riduzione del loro numero complessivo e un calo significativo del profitto, da 5 milioni di euro alla fine del 2021 a 490.000 € alla fine del 2022. Queste cooperative hanno anche registrato una riduzione significativa del capitale netto e dei contributi pubblici.
L’analisi del personale nelle cooperative sociali ha rivelato un aumento del numero di dipendenti e lavoratori parasubordinati, con un leggero incremento dei lavoratori part-time e a tempo determinato. Le donne rappresentano la maggioranza del personale nelle cooperative sociali di tipo A, mentre gli uomini sono la maggioranza nelle cooperative di tipo B.
Nonostante le sfide, il 2023 ha portato un aumento salariale nel settore, grazie all’introduzione dell’elemento territoriale. Questo, sebbene rappresenti un passo avanti nella valorizzazione dei lavoratori, ha anche comportato un aumento dei costi per le cooperative.
Alex Baldo, presidente del CPCS, ha sottolineato l’importanza di sostenere le cooperative sociali, in particolare nella fornitura di servizi pubblici e nel sistema di appalti. Baldo ha ricordato l’importanza del ruolo delle cooperative sociali nella società e ha sottolineato la necessità di un adeguato riconoscimento da parte delle autorità di appalto.
Nicola Grosso di AGCI ha sottolineato l’importanza di implementare un concetto di co-programmazione con l’amministrazione pubblica, come previsto dalla riforma del terzo settore, per indirizzare meglio le risorse e migliorare la fornitura di servizi.
-
Trentino2 settimane fa
Attacco violento al supermercato Prix di Trento: guardia giurata ferita a bastonate
-
Italia & Estero4 giorni fa
Guerra in Europa? Ecco chi verrebbe richiamato alle armi in Italia
-
Trentino3 giorni fa
Spaccate sulle autovetture in sosta: arrestati tre uomini
-
Bolzano Provincia1 settimana fa
Eccesso di alcol alla festa sulla neve a Sarentino: 11 feriti, uno grave
-
Trentino2 settimane fa
Orso entra in un recinto, razzia di oche e galline davanti la telecamera (VIDEO)
-
Trentino6 giorni fa
Sacramenti negati: la comunità si spacca sttorno a Don Michele
-
Bolzano Provincia2 settimane fa
Tenta di aggredire i carabinieri con un grosso coltello: 38enne fermata con il Taser
-
Italia & Estero1 settimana fa
Maestra d’asilo iscritta a OnlyFans: la scuola la sospende
-
Bolzano4 giorni fa
Inseguimento da brividi nella notte: spacciatori bloccati dai Carabinieri!
-
Italia ed estero2 settimane fa
Scontro frontale, una strage: tre morti e otto feriti
-
Italia & Estero1 settimana fa
Valanga travolge 5 sciatori italiani in Svezia, 2 morti
-
Trentino5 giorni fa
Trentino, la protesta contro orsi e lupi: “Non siamo più liberi di vivere la nostra terra”