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Scienza e Cultura

Il supervulcano visto dall’alto con la funivia del Renon

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Durante due corse in salita e in discesa con la funivia del Renon, sarà possibile parlare con una paleontologa ed un geologo del supervulcano che 280 milioni di anni fa si estendeva da Merano a Trento e che è stato attivo più volte. L’iniziativa organizzata dal Museo di Scienze Naturali in collaborazione con la STA – Strutture Trasporto Alto Adige si terrà il 23 maggio. Previa prenotazione.

Una delle più grandi eruzioni vulcaniche della storia è stata innescata da lui: il supervulcano altoatesino, che alla fine del Paleozoico dominava l’odierna regione del Trentino-Alto Adige, raggiungeva un diametro di circa 70 km ed era costituito da almeno due cavità a forma d’imbuto (caldere); le sue tracce sono ancora visibili a nord di Bolzano, in Val di Non e nella Valsugana settentrionale.

Ne parleranno la paleontologa e collaboratrice del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige Evelyn Kustatscher e il geologo Corrado Morelli martedì 23 maggio alle ore 18 in una cabina della funivia del Renon. I possenti depositi di porfido, ben visibili dalla funivia, testimoniano ancora oggi l’imponente attività del vulcano. Tra questi strati di roccia, i periodi di quiescenza raccontano l’insediamento di piante e animali che hanno lasciato tracce profonde.






Il punto d’incontro è alle ore 17.45 alla stazione a valle della funivia del Renon. Il costo delle due salite e discese sarà a carico di chi partecipa, sarà possibile usare il proprio Alto Adige Pass o biglietti acquistati in anticipo.

Per il resto la partecipazione all’evento è gratuita. È necessaria la prenotazione sul sito del museo al link https://app.no-q.info/naturmuseum-sudtirol/calendar#/event/403401. Info: tel. 0471 412964.

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