Economia e Finanza
I tassi sui mutui domestici volano vicino al 5% mentre 200.000 famiglie hanno saltato le rate del mutuo
L’ultima rilevazione di Bankitalia segnala un incremento nei costi dei prestiti per l’acquisto di case che si avvicinano pericolosamente al 5%. A ottobre, il tasso annuale effettivo globale (Taeg) sui mutui concessi alle famiglie è salito al 4,72%, da un precedente 4,65% a settembre, come emerge dalla serie “Banche e moneta”.
Nonostante il lieve calo nel Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo, che è sceso al 10,46% dal 10,52% del mese precedente, il panorama per chi possiede mutui a tasso variabile è meno roseo. Quasi 200.000 nuclei familiari italiani non sono riusciti a far fronte a una o più rate dell’ultimo anno, secondo un’indagine di Facile.it.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ricorda che per trovare un Taeg più alto bisogna tornare a gennaio 2009, quando era al 4,91% in piena crisi finanziaria. “Ci auguriamo che la Banca Centrale Europea (BCE) eviti ulteriori rialzi dei tassi”, dichiara Dona, con la speranza che il 2024 possa portare un taglio dei tassi, come previsto da alcuni analisti.
Dal 2022 ad oggi, l’aumento è significativo: il Taeg è cresciuto di 1,49 punti percentuali rispetto a ottobre 2022 (3,23%) e di 2,93 punti rispetto a ottobre 2021 (1,79%), segnando un incremento del +163,7%.
Il Codacons mette in evidenza il peso di questi aumenti: per i mutui a tasso variabile, la spesa annuale è cresciuta di circa 4.400 euro. “Per un mutuo medio in Italia, la rata mensile è aumentata di circa 270-365 euro a causa degli aumenti dei tassi della BCE dal 2022”, spiega il Codacons. Le famiglie con mutuo a tasso variabile si trovano a pagare, in media, tra i 3.240 e i 4.380 euro in più all’anno rispetto al 2021.
In un contesto di aumento dei costi per le famiglie, si registra un minore rendimento dei titoli di Stato italiani.
Questa mattina, i tassi hanno mostrato un calo significativo, toccando i minimi da maggio, nella penultima asta di Bot a 12 mesi del 2023. Il Tesoro ha collocato 7,5 miliardi di euro, con il rendimento sceso a 3,528% per il Buono con scadenza 13 dicembre 2024, il più basso degli ultimi sette mesi, contro il 3,86% di metà novembre.
Mentre ci si prepara per le riaperture dei Btp a 3 e 7 anni, con un’offerta fino a 6 miliardi di euro, il calo dei tassi dei Bot potrebbe anticipare un possibile taglio dei tassi da parte della BCE nel 2024. Intanto lo spread Btp/Bund ha registrato una lieve risalita, attestandosi a 176 punti base.
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