Politica
Grazia allo stragista Oberleiter, la Procura di Brescia dice si. Urzì: “Pericoloso significato politico”
La Procura generale di Brescia ha dato parere positivo alla richiesta di grazia presentata dal’ex terrorista altoatesino Heinrich Oberleiter.
Un messaggio politico pericoloso secondo alcuni esponenti del centrodestra altoatesino, soprattutto in un periodo in cui il governo ha lanciato la caccia ai terroristi ergastolani espatriati.
“Sarebbe incomprensibile che proprio mentre l’Italia annuncia di volere richiedere ed ottenere, come è accaduto per Cesare Battisti, la riconsegna dei terroristi espatriati per sfuggire alla Giustizia italiana, che venisse concessa la grazia ad uno stragista come Heinrich Oberleiter che non ha mai nemmeno scontato un solo giorno di galera e che vive da decenni fra Austria e Germania.
Il parere favorevole espresso dalla Procura generale di Brescia rischia di assumere un significato politico“.
E’ con queste parole il consigliere provinciale Alessandro Urzì torna a far riflettere sull’opportunità (inopportuna?) della concessione della grazia agli ex terroristi sudtirolesi.
Oberleiter, oggi 77enne e condannato a due ergastoli, ha chiesto infatti di poter usufruire del particolare istituto giuridico al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale si è rivolto per un parere ai magistrati della Procura di Brescia, dove l’uomo ha incassato nel maggio del 1974 l’ultima condanna, a sedici anni per l’attentato sul treno Brennero Express di dieci anni prima.
L’ex ‘bravo ragazzo della valle Aurina” è nato in Italia, vive in Austria con passaporto austriaco e non ha mai fatto un giorno di carcere in quanto latitante mai estradato.
“Da una parte l’Italia restituisce alla Giustizia terroristi sfuggiti alle sue maglie e che hanno condotto vite dorate all’estero, fra Francia e Brasile, dall’altra l’Italia potrebbe invece graziare uno di quelli che erano chiamati ironicamente i ‘quattro bravi ragazzi della Valle Aurina’, criminali che hanno fatto strage di militari e che hanno seminato di bombe ed odio negli anni Sessanta in Alto Adige, prima di fuggire in Austria dove hanno condotto vite serene fra circoli intellettuali e manifestazioni politiche.
La grazia, che è una prerogativa del Capo dello Stato, sarebbe di certo un segnale in controtendenza rispetto agli annunci del Governo di pretendere di riavere in Italia i condannati scappati all’estero“, ribadisce il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia/l’Alto Adige nel Cuore.
“Non ci sono terroristi buoni e terroristi cattivi – conclude Urzì in una nota – . Quelli secessionisti ed antitaliani che hanno operato in Alto Adige uccidendo e distruggendo sono della peggiore specie.
Ci appelliamo al Governo perché esprima una posizione chiara e contraria a questa sorta di ‘riabilitazione’ per gli uni mentre per gli altri dovrebbe scattare la caccia internazionale“.
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