L’impertinente
Grande Fratello: fa provini da dieci anni, si incatena fuori dalla casa. “Tutti raccomandati”

Povera Italia.
E’ il caso di dirlo se a fronte di altre, rilevanti problematiche che coinvolgono la sfera economica, politica, persino ambientale del continente, c’è chi si prende l’unica preoccupazione di condurre le proprie personali battaglie “sociali” per l’esclusione da un reality show.
Più che una delusione, nel caso di un giovane di Campoleone, frazione di Lanuvio, una vera ossessione.
Dieci anni di tentativi, dieci anni di rifiuti. Due lustri di casting per entrare nella casa del Grande Fratello. Fin dall’infanzia la massima aspirazione per il 28enne dei castelli romani.
Lo conoscono, lo hanno provinato diverse volte, decine di volte lo avranno salutato magari, ormai, come si fa con una vecchia conoscenza. La risposta ahinoi, sempre la stessa. Ma lui si incatena perché, come nella migliore tradizione “nella vita bisogna tenere duro per ottenere quello che si desidera”, “se hai un sogno non mollare” e via troneggiando alla Maria De Filippi.
Con un grande cartello in mano davanti agli studi romani di Mediaset sul quale campeggiano i motivi della protesta, Diego staziona.
Eppure, dopo anni di frequentazione anche solo delle aree circostanti i più disparati studi televisivi, dovrebbe sapere in cosa consiste la presa in giro delle edizioni gieffine, soprattutto di quelle Nip, quelle per intenderci dedicate ai cittadini comuni e non ai vip. Nota ai più.
La produzione sceglie in ogni caso personaggi che, anche se non famosi, sono quasi tutti comunque “del giro” o legati al mondo dello spettacolo: ex di, figlio di, sorella/fratello di.. e perché no, lo diciamo con ironia, amanti vari e persino creditori.
“Io ed altri ragazzi, appassionati di questo mondo, siamo stufi di essere presi in giro“, sottolinea il giovane. Giusto. Importante. Chi lo ha intervistato gli ha chiesto se nel frattempo, in questi dieci anni, abbia trovato il tempo e la voglia per dedicarsi ad altro.
“Ho un lavoro ma l’obiettivo rimane l’ingresso nella casa“, spiega motivato. 28 anni.
Nessuno ricorda abbastanza a questi ragazzi che la massiva carenza di talenti a dispetto di una grande ambizione genera mostri. Fa danni al tessuto economico e sociale di una Nazione.
E non vale la regola del “chi la dura la vince” quando a dominare è il nulla dell’essenza, l’horror vacui della sostanza. Chi ha grandi sogni, ma è privo di talenti o non ne ha abbastanza, dovrebbe poter contare almeno sul dono della furbizia.
Quante volte ci siamo chiesti se davvero, dopo l’ennesimo exploit da social o da programma tv, avessimo toccato il fondo e quante volte ci siamo dovuti ricredere prendendo atto che quel fondo, con nostro grande disappunto, si era abbassato ulteriormente.
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