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Giunti: “Per una Toscana essere in nazionale è un grande traguardo. Sogno la Coppa del Mondo”
La pagina PassioneAltoAdige ha intervistato la sciatrice della Nazionale Italiana Marta Giunti, purtroppo infortunata da un paio di mesi.
“Si in effetti è un po’ strano che una Toscana pratichi lo sci a livello nazionale” dice Marta sorridendo. “io ho iniziato a sciare a l’età di 2 anni grazie a mio padre. Le prime discese le ho fatte all’abetone ed è subito scattata la passione. Quando avevo circa 6 anni durante una sciata nel weekend un allenatore del posto mi ha notata proponendomi di partecipare ad una gara, essendo molto competitiva ho accettato ed ho anche vinto“, ci spiega la giovane Toscana
Quando lo sci per te è diventato a tempo pieno? “Abitando ad Empoli ero costretta a chiedere sempre alla mia famiglia per andare a sciare, non esisteva aprire la porta di casa ed essere in pista. Quindi richiedendo semrpe dello sforzo alla mia famiglia per me lo sci è diventato serio sin da subito. Il mio primo campionato Nazionale l’ho vinto a 7 anni.
È stata un’emozione incredibile, mi ricordo ancora che i tabelloni non funzionavano bene e mi segnavano decima e stavamo già festeggiando, perché una Toscana decima è tanta roba ” ci confida ridendo Marta.” Al momento della premiazione poi mi hanno chiamata sul podio perché in verità ero arrivata terza. Potete immaginare l’emozione”.
Finora dove sei arrivata Marta? Che obiettivi vuoi raffiungere? “diciamo che adesso non posso andare molto lontana” ironizza così sull’infortunio accaduto in Val Senales,poi continua “Ho partecipato a gare di Coppa Europa e in Nazionale, per me era impensabile,ma non lo considero un punto di arrivo, sogno lo Coppa del Mondo” ci confessa Giunti“.
La pista nella quale sogni di vincere? “So che sto per dire una cavolata perché non accadrà mai” anticipa ridendo. “Vorrei che ci fosse un’Olimpiade all’abetone (pista Toscana) e poter vincere davanti al mio pubblico. Vincere in casa propria è il sogno di ogni atleta”.
Come procede la ripresa dall’infortunio al ginocchio? “Guarda non voglio cadere nell’ipocrisia del tornerai più forte di prima, perché quando subisci un infortunio di questo tipo (rottura ginocchio) non è facile, ti cade tutto addosso. Non è il dolore, l’operazione è l’accontare quello che per te è vita, è una cosa che va oltre. Quando mi sono infortunata lo sentivo il dolore, ma non ho accettato la gravità della situazione finché non ho letto la risonanza, la mia mente si rifiutava di crederci. Ora si procede a piccoli passi, non bisogna andare di fretta”.
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