Alto Adige
GdF sgomina rete internazionale per il controllo dello spaccio in provincia di Bolzano
Ha preso il nome di “Besa 2018” l’operazione condotta dalle Fiamme gialle trentine che ha portato a sgominare una rete internazionale per il traffico di stupefacenti che aveva il controllo del mercato dello spaccio in provincia di Bolzano.
Le indagini hanno preso avvio a marzo 2018, grazie al monitoraggio dei movimenti di alcuni pregiudicati albanesi presso le principali piazze locali.
Nel corso dei due anni di indagine, diversi controlli si sono svolti nei comuni di Bolzano, Merano, Bressanone, Lana, Appiano e Parcines, con il contestuale sequestro di circa 20 mila euro in contanti, di oltre 25 kg tra cocaina, marijuana e hashish del valore di oltre 550.000,00 euro e l’accertamento dell’avvenuta immissione in consumo nel solo “mercato” altoatesino di ulteriori 10 kg circa di cocaina e hashish, per un controvalore di circa 500.000,00 euro.
L’associazione per delinquere armata, era ramificata tra l’Italia, l’Albania, la Germania e la Svizzera e già dalle prime luci dell’alba di ieri (4 marzo), un centinaio di militari ed unità cinofile antidroga della Guardia di Finanza trentina stanno effettuando arresti e perquisizioni.
Risultano indagati quarantatré narcotrafficanti di cui trentasette arrestati tra Italia e l’estero. I soggetti coinvolti nella rete sono prevalentemente di origine abanese.
25 sono misure di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Trento, ventidue delle quali eseguite sul territorio nazionale (Trentino Alto Adige, Veneto e Puglia) e le restanti tre all’estero con l’attivazione del M.A.E. (Mandato di Arresto Europeo) e del mandato di cattura internazionale in Albania, Ungheria e Turchia.
In tutto sono stati catturati, in Italia, 2 italiani dimoranti nei comuni di Massafra e Palagiano in provincia di Taranto, ma che all’epoca dei fatti contestati erano entrambi residenti a Bressanone, dove rifornivano il locale mercato di spaccio per conto dell’associazione; 16 cittadini di nazionalità albanese, 1 kossovaro, 1 tunisino e 1 macedone residenti nei comuni di Bolzano, Merano, Lana, Marlengo e 1 cittadino albanese residente nel comune di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza.
L’operazione ha inflitto un duro colpo ai canali di rifornimento dello stupefacente del Trentino Alto Adige.
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