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Valle Isarco

Fortezza, una targa a ricordo di Giuseppe Cardella, eroe della Guardia di Finanza

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Con una breve ma significativa cerimonia, la Guardia di Finanza della Provincia ha posto la premessa di quelle che saranno, il prossimo anno, le celebrazioni per i 250 anni del Corpo.

Teatro il paese di Fortezza e l’ex caserma di Piazza Marconi, oggi destinata ad alloggi, all’ingresso della quale è stata posta una preziosa targa in marmo di Lasa, a perenne memoria del finanziere scelto Giuseppe Cardella, medaglia di bronzo al Valore della Guardia di Finanza per essersi opposto, con sprezzo del pericolo e senso di abnegazione, alla furia nazista che imperversava, l’indomani dell’8 settembre 1943 anche in paese.

La figura di Cardella è stata delineata nell’allocuzione del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, generale di brigata Gabriele Procucci, che ha anche annunciato come il prossimo anno vedrà diverse commemorazioni storiche in varie località della Provincia e naturalmente, dell’intera regione.






Alla cerimonia erano presenti numerose autorità civili e militari: dal Comandante regionale della GdF Generale Guido Zelano, al Capo Ufficio Comando di Bolzano, Ten. Col. Paolo Della Giorgia, ai cui uffici sono deputate anche le ricerche per la ricostruzione delle vicende storiche, al Comandante della Compagnia di Bressanone, capitano Filippo Ruzzarin, al suo omologo di Merano, capitano Chiara Menegolo, unica in borghese per svolgere il doppio ruolo, istituzionale e di madrina della cerimonia.

Numerosi anche gli ospiti, a partire dal Commissario del Governo Vito Cusumano, al comandante del 5. Alpini colonnello Massimiliano Cigolini, al comandante della polizia locale di Bressanone maggiore Jessica Ruffinato ai rappresentanti del Commissariato di Polizia e infine il vicesindaco Richard Amort. Insomma, l’elite delle diverse Forze e la rappresentanza del Governo, riunitasi per l’occasione.

Un’appendice alla cerimonia è stata la visita al Forte di Fortezza, luogo in cui la Guardia di Finanza ha potuto rivivere il proprio coinvolgimento legato alle vicende legate all’oro della Banca d’Italia, sottratto dai nazisti e alle sue ricerche.

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