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Formazione medici a Bolzano regolata dal diritto austriaco. M5S:”Disposizione inaccettabile”

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La formazione specialistica svolta negli ospedali della Provincia di Bolzano è regolata dal diritto austriaco.

Lo prevede l’Ordinamento “Ärzte-Ausbildungsordnung” ÄAO del 2006, che comprende le direttive per i contenuti formativi nonché i periodi di formazione delle singole materie di specializzazione.

L’informazione, visibile sul sito dell’Ordine dei medici dell’Alto Adige all’indirizzo ordinemedici.bz.it, ha suscitato l’indignazione di molti degli esponenti del MoVimento 5 Stelle altoatesino per cui quello della Sanità è uno dei punti cardine inseriti nel programma elettorale per il voto di domenica.






Il caso emerge da una ricerca effettuata dal candidato pentastellato Nicolini con la consulenza del dottor Costantino Gallo, Direttore Uosd Progetti e Ricerca clinica dell’Azienda ospedaliera dell’Università di Padova.

“Una disposizione inaccettabile – commenta il capolista per il MoVimento 5 Stelle alle elezioni provinciali Diego Nicolini – in quanto le direttive riguardanti la sanità locale dovrebbero rispettare l’ordinamento italiano e non quelli esteri”.

A sostegno di quanto si legge sul sito dell’Ordine territoriale dei medici, per assolvere la materia principale (Hauptfach), quella prescelta per la specializzazione, il medico altoatesino in formazione deve occupare un posto  accreditato dalla ÖÄK (Osterreichische Akademie der Ärzte ovvero l’Accademia austriaca dei medici).

L’occupazione di tale posto deve essere inoltre comunicata mensilmente all’Ordine di Bolzano tramite la “Standesmeldung”, il documento di adesione al programma per la specializzazione medica.

La materia secondaria, (“Nebenfach”) può essere invece svolta presso un reparto, purché accreditato oltre confine.

Esistono infatti dei reparti accreditati in Austria e per il riconoscimento dei periodi di formazione svolti in Alto Adige e oltre il confine del Brennero devono essere utilizzati i “Rasterzeugnisse”, i documenti che vengono presentati annualmente per il riconoscimento del periodo di formazione già svolto.

Una decisione, questa, contenuta nella più recente legge Omnibus per la Sanità.

“Una legge – afferma Nicolini – che noi crediamo di dover esaminare più a fondo per analizzare i profili non di illegittimità, ma certamente di opportunità che questa presenta”.

E aggiunge:”Le vecchie consuetudini della Giunta provinciale altoatesina devono cambiare. I vecchi sette voti della Svp al Parlamento non hanno più lo stesso peso e credo che a questo punto potremmo decidere di dissentire su molto ciò che succede qui in Provincia di Bolzano o quantomeno di esercitare un maggiore controllo sugli atti della Giunta e questo non a sfavore dell’Autonomia, ma a favore della cittadinanza e nel rispetto delle leggi“.

 

 



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