Politica
Finanziamento tram, M5S: “120 milioni non bastano. Snobbato il progetto italo-francese”
Il problema del finanziamento complessivo della nuova linea del tram che molto sta facendo discutere a Bolzano viene ridiscusso dal MoVimento 5 Stelle altoatesino, che in una nota riporta la spiegazione delle molteplici ragioni per le quali l’importo di spesa dichiarato dal Comune non sarebbe sufficiente.
Non solo. Il progetto italo-francese per la realizzazione della nuova infrastruttura, tecnicamente completo e con costi definiti ma snobbato dall’amministrazione comunale, avrebbe permesso il reale miglioramento della mobilità nel capoluogo.
Un brutto pasticcio del “fai da te” dunque, che non convince la cittadinanza e si preannuncia come “un fallimento per il progetto di mobilità per la nostra città“.
Scrivono gli esponenti pentastellati:
“40 milioni dallo Stato, 40 milioni dal Comune e 40 milioni dalla Provincia per un totale di 120 milioni. Facile, vero? Mica tanto. Ecco perché:
– 120 milioni non bastano. La cifra è fortemente sottostimata, potendo arrivare a oltre 200 milioni (mancano i costi del rimessaggio, delle officine, del materiale rotabile, degli espropri) e non è detto che lo Stato sborsi una cifra maggiore
– Il progetto del tram è ancora in fase di studio e deve essere completato nei suoi aspetti tecnici, di finanziamento e nei costi di gestione. E deve essere consegnato, completo, entro dicembre 2019 al MIT (Ministero infrastrutture e trasporti). Si farà in tempo?
– Il progetto del tram fa parte del PUMS, che deve ancora essere approvato dal Consiglio Comunale e deve poi essere consegnato al MIT entro il 2019. Anche qui, si farà in tempo?
– Qualora l’iter di studio per il tram ed il PUMS arrivassero a buon fine ed in tempo utile, non è detto che i finanziamenti del ministero arrivino a Bolzano, potendo essere dirottati verso progetti migliori di altre città più capaci della nostra.
E arriviamo al Sindaco Caramaschi, che mette le mani avanti affermando che se lo Stato non finanzia il progetto del tram, non se ne fa nulla ed il progetto rimarrà sepolto in un cassetto.
Una specie di ‘excusatio non petita’ per il fallimento annunciato del suo progetto di mobilità per la nostra città. Ma intanto avrà speso inutilmente soldi pubblici per un progetto non convincente, compresi quelli di un referendum al quale si arriva senza coinvolgimento della città, senza informazioni adeguate e senza contraddittorio.
E ora facciamo un passo indietro: vi ricordate del progetto di due linee tranviarie + l’ecopass per le auto, presentato da una società italo francese, leader mondiale nel settore?
Era un progetto tecnicamente completo, con costi definiti anche per la gestione. Insomma era un “pacchetto già confezionato” presentato con finanza di progetto (project financing), cioè con finanziamento in gran parte a carico del privato.
Bene, questa è proprio una modalità di investimento prevista dal MIT per l’accesso alle risorse per il trasporto rapido di massa. Ed è una modalità che viene scelta dal ministero in maniera prioritaria – così ci risulta – perché non grava in maniera pesante sulle finanze pubbliche statali e locali.
Ma il Sindaco e la Provincia non lo hanno proprio preso in considerazione e hanno detto di no. Si fa tutto in casa. Come sempre siamo i più bravi.
Rimane l’evidenza che il traffico e l’inquinamento sono il problema di Bolzano e non ci sono all’orizzonte delle soluzioni concrete e coraggiose“.
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