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Italia ed estero

Filippo Turetta: ulteriori elementi avvalorerebbero l’ipotesi della premeditazione

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Nell’attesa che Filippo Turetta arrivi in Italia nella mattinata di sabato, l’interrogatorio non avverrà comunque prima di lunedì, continuano le indagini sull’omicidio di Giulia Cecchettin.

Turetta, due o tre giorni prima del delitto, avrebbe acquistato online del nastro adesivo compatibile con il pezzo di scotch ritrovato nella zona industriale di Fossò (Venezia), lì la 22enne subì la seconda aggressione dall’ex.

Il particolare, riportato da La Stampa, confermato da fonti vicine all’inchiesta, è uno degli elementi che porterebbero gli inquirenti a valutare se contestare a Turetta l’aggravante della premeditazione, nonché il reato di occultamento del cadavere.

Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Venezia Benedetta Vitolo su richiesta del procuratore Bruno Cherchi e del pm Andrea Petroni, a Turetta vengono per ora contestati  l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva, terminata perché Giulia lasciò Turetta la scorsa estate, e il sequestro di persona.

Diversi elementi, tra cui appunto l’acquisto di quel nastro adesivo, ma anche l’uso di uno o più coltelli portati con sé e un “presunto” sopralluogo che il giovane fece poche ore prima dell’incontro con la ex fidanzata, potrebbe portare la Procura  quindi a contestare anche l’aggravante della premeditazione,  che porterebbe la pena massima prevista all’ergastolo, con l’impossibilità, da codice, di chiedere il rito abbreviato.

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