Fase 2, Conte: “Nessuna iniziativa locale consentita. Sicurezza prima del consenso”

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Sulle dichiarazioni di Kompatscher a proposito della realizzazione di una legge provinciale per la gestione autonoma della fase 2 e delle relative riaperture delle attività commerciali, il presidente del Consiglio Conte, pur non facendo riferimenti diretti, si esprime chiaramente.

Lo fa durante la diretta tenuta oggi dal Senato, dove chiarisce che “verrà operata una differenziazione geografica anche in fase di allentamento delle misure con la riapertura delle attività, con un piano basato su precisi presupposti scientifici e non rimesso a inizative improvvide di singoli enti locali“.

E ancora: “Ricordo che allo stato delle previsioni vigenti, iniziative di regioni (o di province autonome ndr) che comportino l’introduzione di misure meno restrittive di quelle disposte su base nazionale non sono possibili perché in contrasto con le norme del decreto legge 19 del 2020“.

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“A rischio di apparire impopolari, la sicurezza e la salute dei cittadini prevale sulla ricerca del consenso” per questo “un allentamento delle misure circoscritto su base territoriale sarà possibile solamente dopo l’acquisizione degli strumenti di valutazione della situazione di ogni singola regione o provincia autonoma“.

Si tratta di un provvedimento del ministro della Salute Speranza che verrà emanato a breve proprio al fine di specificare i criteri e le soglie di allarme che consentiranno la valutazione accurata della tendenza al contagio in ciascuna area del Paese.

Per Conte, una volta acquisiti questi strumenti di valutazione, sarà possibile concordare con ogni singolo territorio un allentamento delle misure restrittive che sia circoscritto su base territoriale in modo da tenere conto anche delle regioni dove la situazione appare meno critica.

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