Merano
Falda di Sinigo, necessarie ulteriori indagini

Aggiornamento sullo stato dell’arte ieri in municipio per quanto concerne la progettazione delle opere idrauliche volte a mitigare il problema della falda a Sinigo.
Nel corso di una conferenza stampa il sindaco Dario Dal Medico e i tecnici incaricati hanno riassunto agli operatori dei media il lavoro svolto fin qui illustrando anche i prossimi passi che l’amministrazione comunale – di concerto con la Provincia – intende intraprendere.
Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre al primo cittadino, il geologo del Comune Nikolaus Mittermair, l’ingegner Stefan Götsch, diretto dell’Ufficio strade e infrastrutture, l’ingegner Fabio De Polo dell’Agenzia provinciale per la protezione civile e il geologo Ambrogio Dessì, già incaricato nel novembre del 2018 di elaborare uno studio sulla falda acquifera di Sinigo e ora consulente esterno della Giunta Dal Medico.
“Abbiamo assunto un preciso impegno nei confronti dei cittadini e delle cittadine di Sinigo e ci teniamo a far sapere loro che stiamo lavorando ancora più intensamente alla risoluzione del problema falda“, ha esordito il sindaco.
“Lo studio condotto dal dottor Dessì (che a ricostruzione delle indagini svolte ha presentato in sala una serie di slides), ha evidenziato un quadro idrogeologico-idraulico piuttosto articolato. In sostanza si è evidenziato come la zona di Sinigo risulti suddivisa in due areali principali, differenti fra loro per strutture idrogeologiche e per caratteri che governano i flussi di falda: la zona intorno a piazza Vittorio Veneto e quella, più a sud, di via Fermi“, ha spiegato Dal Medico.
“Le opere idrauliche proposte dall’ingegner Ronald Patscheider – ha proseguito il primo cittadino – sono state giudicate, sotto il profilo idraulico, assolutamente funzionali allo scopo che si prefiggono. In considerazione della loro complessità e dei costi connessi, è però opportuno effettuare ulteriori approfondimenti per verificare come l’articolato sistema idrogeologico emerso dagli studi di Dessì possa interagire proficuamente con la rete drenante proposta da Patscheider.
In altre parole si vuole valutare se i flussi di scambio tra il sistema idrogeologico e la rete superficiale proposta possano consentire di raggiungere i risultati sperati in maniera efficiente“.
“L’esito di queste ulteriori indagini, che richiedono l’attento monitoraggio della falda per i prossimi mesi, saranno disponibili nel corso della prossima estate“, ha concluso Dal Medico, che ha comunque ricordato il già avvenuto stanziamento dei fondi per l’allargamento del canale Corridoni. Intervento, questo, che verrà effettuato nella primavera del 2023.
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