Merano
Falda di Sinigo: la rete di drenaggio va ripristinata
Tre le varianti possibili
A seguire gli ingegneri Ronald Patscheider e Corrado Lucarelli e il geologo Ambrogio Dessì hanno illustrato ai presenti i risultati dello studio (vedi presentazione).
“In sostanza abbiamo ipotizzato tre varianti di diversa complessità tecnica e di differente impatto economico: il ripristino della rete di drenaggio in gran parte dismessa nel corso degli anni e non più efficiente, la costruzione di un nuovo canale di gronda e la realizzazione di un più ampio collettore sotterraneo. Sotto il profilo strettamente tecnico consigliamo la prima variante, perché i relativi costi sono più contenuti. Occorre tuttavia tenere conto che le operazioni di recupero della piena funzionalità della rete di drenaggio andranno inevitabilmente a interferire con altre attività, in primo luogo con quella agricola“, hanno spiegato gli esperti.
La Giunta comunale ha già stanziato 60.000 euro per i primi interventi più urgenti, come ad esempio la posa – in corrispondenza delle aree di accesso alle costruzioni ammesse dal Piano di recupero intorno a piazza Vittorio Veneto (piccoli depositi e tettoi per auto) – di due condotte di captazione della falda.
Falda sotto stretta osservazione dal 2018
Nel novembre del 2018 il geologo Ambrogio Dessì era stato incaricato dal Comune di Merano di elaborare uno studio sulla falda acquifera di Sinigo. Dopo un’accurata analisi preliminare dei vari dati a disposizione in diversi punti adiacenti a piazza Vittorio Veneto, carotaggi, scavi e indagini geognostiche, l’esperto ha elaborato un quadro dettagliato della situazione, che è stata illustrata in ottobre 2019 ai membri della Giunta comunale.
Le indagini idrogeologiche e geologiche eseguite hanno consentito di ricostruire il quadro dell’area e di localizzare i punti in cui la falda ristagna, ove sale sino al piano campagna e dove invece è ancora drenata da qualche canale, o infine dove la velocità di scorrimento delle acque nei canali rallenta tanto da creare situazioni di equilibrio o di alimentazione della falda stessa, in ogni caso annullando la funzione drenate dei canali.
Sulla base delle informazioni fornite da Dessì, l’ingegner Ronald Patscheider ha poi iniziato, a gennaio di quest’anno, a pianificare opere di carattere idraulico in grado di garantire i deflussi superficiali e di rendere più efficiente la rete di smaltimento delle acque meteoriche, così da poter controllare i massimi afflussi durante le precipitazioni.
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