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“Europa a rischio declino: il monito di Ruvolo contro il Green Deal”

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L’Europa sembra perdere di vista le priorità economiche e tecnologiche mentre il resto del mondo avanza a passo spedito. È questa la critica lanciata dal presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, che punta il dito contro le scelte della Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen. Secondo Ruvolo, Bruxelles sarebbe accecata da un’ideologia ambientalista che rischia di compromettere gravemente la competitività industriale dell’intero continente, con conseguenze particolarmente gravi per le piccole e medie imprese.

“Bruxelles continua a guardare il dito mentre il mondo punta alla luna”, ha dichiarato Ruvolo, sottolineando come Stati Uniti e Cina stiano investendo massicciamente nello sviluppo delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale, tracciando il futuro dell’economia globale. “Mentre loro costruiscono il futuro, l’Europa insiste su un Green Deal che sta letteralmente soffocando il nostro tessuto produttivo”, ha aggiunto.

Le critiche di Ruvolo si concentrano soprattutto sull’apparente disconnessione tra gli obiettivi ambientali dell’Unione Europea e le sfide economiche e tecnologiche che il mondo globale sta affrontando. Secondo il presidente di Confimprenditori, parlare di semplificazione normativa è inutile se i governi europei continuano a imporre rigide normative ambientali e alti costi energetici che rendono insostenibile la produzione industriale.






“I mercati del futuro non possono essere dominati da un’industria soffocata dalla burocrazia verde”, ha insistito Ruvolo, invitando l’Italia a prendere provvedimenti concreti per proteggere le proprie imprese. La richiesta è chiara: uscire dal Green Deal europeo prima che sia troppo tardi. “L’Italia ha il dovere di tutelare il proprio sistema produttivo. È necessario un atto di coraggio da parte del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per salvaguardare non solo le imprese, ma l’intero sistema economico italiano”.

Ruvolo ha concluso con un appello alla riflessione sul futuro: l’Europa non può permettersi di restare indietro. L’innovazione tecnologica, e non le rigidità ambientali, deve essere la bussola che guida il continente verso una competitività globale sostenibile. “Continuare su questa rotta significa condannare il nostro Paese e l’intera Europa a un declino industriale irreversibile”, ha avvertito.






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