Economia e Finanza
Emergenza chiusure, CNA: “Più controlli mirati e meno contributi a pioggia. Le Province riaprano i tavoli di confronto”
“La nuova stretta governativa legata all’emergenza sanitaria, ribadita in parte con ordinanza provinciale, seppur motivata dalla priorità di garantire la salute, rischia di mettere definitivamente al tappeto interi settori dell’economia nazionale e regionale, innescando una crisi sociale pericolosa e senza precedenti nella storia repubblicana”.
Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige.
“Ricordiamo – aggiunge Corrarati – che abbiamo riaperto interi settori a inizio maggio, quando la situazione era ancora molto difficile, affidandoci ad accurati protocolli di sicurezza, scritti anche a livello regionale in collaborazione con i sindacati e le Associazioni di categoria, compresa la CNA. Crediamo che controlli mirati in azienda sul rispetto dei protocolli possano garantire la salute di tutti e la sopravvivenza di gran parte delle attività, pur se con inevitabili cali di fatturato.
E’ altresì indispensabile che si trovino le risorse umane per garantire la presenza delle forze dell’ordine in modo da verificare il rispetto delle regole fuori dai posti di lavoro. Stupisce, in tal senso, che a Bolzano non ci siano più agenti sufficienti per svolgere il servizio di poliziotto di quartiere. Tutto il sistema, infine, non può stare in piedi se non si ripristina al più presto il meccanismo dei tamponi e del contact tracing”.
CNA chiede a Governo e Province Autonome ristori reali commisurati alle perdite subite, immediati e destinati a tutte le imprese interessate dai provvedimenti (Dpcm e Ordinanze provinciali) in aggiunta alla sospensione delle cartelle esattoriali, alla cancellazione dell’Imu, ai crediti d’imposta per affitti e bollette, alla cassa integrazione per i dipendenti. Ristori, peraltro, che non si sovrappongano: le Province individuino misure complementari.
“La chiusura o la limitazione delle attività – sottolinea Corrarati – può avere pesanti ricadute sul sistema regionale, peraltro a fronte di non accertate conseguenze dirette sulla diffusione del contagio. A tal fine sarebbe più efficace assicurare la distanza interpersonale sui trasporti pubblici, avvalendosi delle disponibilità che abbiamo più volte dichiarato dei mezzi delle imprese private del trasporto persone, compresi autonoleggio e taxi. Più controlli mirati e meno interventi a pioggia avrebbero sortito risultati maggiormente efficaci sul fronte della prevenzione”.
CNA chiede da subito la convocazione di un tavolo permanente di confronto operativo, con le Parti Sociali che hanno firmato i protocolli di sicurezza, per riprendere il proficuo confronto con il governo e con le Province aperto la scorsa primavera.
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