Alto Adige
Elezioni Europee, Roberto Paccher (Lega): «Occasione storica per il Trentino Alto Adige»
Il giorno 8 e 9 giugno di vota per rinnovare il parlamento Europeo, una tornata particolarmente importante che potrebbe portare un nuovo vento in tutta l’Europa che nell’ultima legislatura è stata criticata per alcune scelte che in molti giudicano imcomprensibili.
Roberto Paccher è stato scelto dalla Lega come candidato per l’Alto Adige, il Trentino, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna, in poche parole per la circoscrizione del nord est.
È stato scelto in quanto presidente del consiglio regionale e questo aumenta di certo le possibilità di elezione. Tant’è che è il candidato del carroccio di Trento e anche a Bolzano.
Non solo: sembra che a giorni a sostenere la candidatura di Paccher arriveranno anche alcune civiche dell’Alto Adige. Le probabilità quindi sono in aumento. Sul tavolo della campagna elettorale per l’Alto Adige ma non solo, c’è il problema legato ai grandi carnivori che ricade sulla sicurezza della comunità e sulle tasche di allevatori e agricoltori che più volte hanno lanciato un appello su quella che definiscono un’emergenza “grandi carnivori”.
Gli attacchi di lupi agli orsi agli allevamenti sono quotidiani, costringendo gli allevatori a rinunciare ai pascoli. Quando gli animali allevati non possono più venire alpeggiati, i pascoli vengono abbandonati al bosco, in poche parole si perde molta biodiversità. E poi ci sono molte malghe che stanno chiudendo.
Dei grandi carnivori avrebbe dovuto occuparsi presso il parlamento Europeo Herbert Dorfmann eletto 5 anni fa, purtroppo però l’europarlamentare bolzanino in tal senso aveva promesso molto, ma in concreto ha portato a casa quasi il nulla.
Le preoccupazioni dell’Alto Adige però non sono solo questa: infatti anche la transizione green comincia a preoccupare i proprietari delle case che per poterle affittare dovranno ristrutturarle con le nuove direttive europee spendendo dai 50 agli 80 mila euro.
Su questi due temi abbiamo sentito Roberto Paccher che spera che molti trentini non frammentino il voto ma decidano di compattarsi solo sul suo nome per avere delle chance di elezione di un politico trentino.
Ma in caso di vittoria andrà in Europa?
«Certamente sì. E con grande motivazione ed entusiasmo. Se mi metto in gioco mi prendo le mie responsabilità e quindi in caso di elezione andrò a Bruxelles. Ma attenzione: voglio ricordare che io rimango un uomo del territorio e vicino al popolo trentino. Per fortuna infatti gli impregni d’aula del parlamento europeo non precludono ed impediscono il lavoro in Trentino Alto Adige, certo mi farò portatore delle tematriche della montagne dentro il parlamento europeo e nelle varie commissioni. Ma nello stesso momento sarò presente sul territorio e in mezzo alla mia gente».
Primo argomento da discutere in Europa, i grandi carnivori….
«Principalmente il lupo, perché rientra nella lista rossa quindi è un animale altamente protetto a livello europeo, una lista però vecchia di 30 anni, cioè stilata quando era in via di estinzione. Oggi abbiamo in Italia 3300 lupi e 1.000 sulle Alpi. La sua presenza a ridosso delle abitazioni, vicino ai parchi, ai campi sportivi, alle fermate degli scuolabus, è segnalata giornalemente. Il pericolo quindi esiste. In Europa, che è ferma, sorda ed incapace di prendere atto che questa specie non va più tutelata, nessuno sta facendo nulla. Invece dovrebbe prendere atto che ora è l’uomo che deve essere tutaleto e per far questo non possiamo attendere che succeda quello che è sucesso con l’orso. Nel merito garantisco che sarò una spina nel fianco dell’Europa finchè questo problema nons arà risolto».
Un problema che non è solo di sicurezza ma che danneggia allevatori e agricoltori vero?
«Senza dubbio. Le motivazioni sono molteplici, abbiamo delle malghe che non vengono più aperte. Manca la serenità, la libertà, ho visitato malghe di 200 ettari che sono costrette e rinchiudere tutti gli animali alla sera, con un impegno di risorse umane pazzesche e di cani da Guardiana. Siamo alla follia, al delirio».
Il grado di sopportazione di Allevatori e Agricoltori?
«Sono tutti esasperati, quai l’80% mi chiedono di risolvere il problema dei grandi carnivori».
Come si può risolvere?
«C’è un unica via, quella di imporre all’Europa di non catalogare più lupi e orsi tra le specie protette. Qualcuno sta sottovalutando un grave problema per il Trentino Alto Adige, in Europa credo non siano a conoscenza di quello che Trento e Bolzano stanno subendo, per questo è importante che un nostro uomo venga eletto al parlamento europeo».
Con il decreto «Ammazza orsi» dell’assessore Failoni in Trentino qualche passo in avanti si è fatto vero?
«È un primo passo se pensiamo che solo 3 anni fa nessuno immaginava che saremmo arrivati a questo, va ricordato inoltre che il provvedimento non è stato impugnato dal governo. Abbiamo quindi ottenuto un risultato importante e storico».
Ma come siamo arrivati in queste condizioni?
«Le partite sono due: Una riguarda l’orso e il progetto «Life Ursus» dove i responsabili sono ben identificabili e dove noi siamo sempre stati contrari. Una situazione che è sfuggita di mano: sono stati sottovalutati gli aspetti di un progetto costoso pericoloso e folle. Noi siamo per esempio contrari ai corridoi faunistici che non fanno altro che spostare il problema in altra zona. L’altro è il lupo che continua a diffondersi velocemente ed essendo animale protetto è impossibile da abbattere. Qui la partita si gioca a Bruxelles. E noi dobbiamo esserci per forza».
Un’altra tematica preoccupa Trento e Bolzano, la case e le automobili green….
«La posizione della lega sulle auto green è chiara e nota: non possiamo certo pensare di rottamare milioni di auto e costringere i cittadini a cambiare la macchina spendendo una fortuna. Teniamo conto anche che le auto elettriche non sono adeguate al nostro territorio. Per quel che riguarda le case non deve assolutamente esserci l’obbligo di ristrutturazione che pensa sulle tasche dei cittadini. Divesamente infatti non si possono ne vendere ne affittare, insomma una altra follia europea. Mi stupisce che nonostante il parere contrario di molte forze politiche come dentro il PPE (il gruppo più vecchio e numeroso del parlamento europeo) 4 deputati, fra i quali uno Altoatesino, abbiano votato in favore di questa norma. Incredibile! Se questo significa stare con la tua gente. Temo che forse stare per troppo tempo a Bruxelles faccia perdere la testa a qualcuno».
Pare che l’Europa voglia eliminare anche la combustione della legna per uso domestico?
«L’Europa vuole vietare l’utilizzo della legna da ardere per paura di inquinare. La raccolta delle legna da noi ha un’aspetto sociale importante e di aggregazione. Sono tradizioni che ci sono da centinaia di anni. Scelte incomprensibi che mettono i brividi. Ma questa è oggi l’Europa».
L’8 e il 9 giugno arriverà la svolta anche in Europa?
«Tira un’aria di insofferenza verso l’attuale governo europeo che è fuori dalla realtà, manca il buon senso, un’ Europa che non ti lascia liberare le trote e che vuole gli orsi liberi, oppure che ti impedisce di festeggiare il Natale, che vuol fare mettere sul vino che nuoce gravemente alla salute, Oppure che vuole eliminare gli allevamenti di bestiame per sostituirli con stabilimenti che producono cibi sintetici, o peggio eliminare grandi distese di grano per farci mangiare farina di grillo, è un’Europa fuori dalla realta, un’ Europa profondamente malata. Noi non siamo contro l’Europa, ma contro questa Europea che produce direttive e soluzioni così strampalate».
Ci sarà quindi un cambiamento?
«L’unica forza politica che è stata chiara è la Lega che non appoggerà mai un’Europa a guida da Ursula Von der Leyen. Chi capisce capisce….»
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