Bolzano
Elezione della nuova giunta provinciale sotto il segno della contestazione
Oggi il consiglio provinciale di Bolzano si riunisce per un compito di rilevante importanza politica: la scelta dei membri che formeranno la nuova giunta provinciale rappresentativa di un’ampia coalizione che include Svp, Fdi, Lega, La Civica e Freiheitlichen. Questo evento, tuttavia, non è stato accolto con unanimo consenso, come dimostrano le scene di protesta che si sono svolte esternamente all’edificio del consiglio, in piazza Magnago.
In una mimica dell’iconico “speakers corner” di Hyde Park a Londra, dove la libertà di parola è stata per secoli un simbolo di democrazia, i manifestanti hanno allestito un angolo della protesta. Qui, chiunque abbia rimostranze verso quella che viene definita la “giunta destra-destra” può esprimere apertamente il proprio dissenso. Il sit-in sembra riflettere un profondo malcontento verso la composizione attuale dell’esecutivo provinciale, interpretata da alcuni come un passo indietro rispetto agli ideali democratici che hanno guidato la provincia nel dopoguerra.
La prima oratrice del sit-in ha sottolineato il contrasto tra le intenzioni del politico Silvius Magnago, dopo il quale è stata intitolata la piazza dove si svolge la protesta, e le azioni dell’attuale classe dirigente. Magnago è stato una figura chiave nel percorso di democratizzazione dell’Alto Adige nel periodo post-bellico e nell’allontanamento dalle ombre del fascismo. La critica implicita è che la nuova giunta non sia all’altezza dell’eredità di Magnago e che la direzione politica attuale non corrisponda ai principi di libertà e democrazia che dovrebbero essere custoditi e promossi.
La protesta, che si protrae per l’intera durata della seduta del consiglio, diventa quindi un simbolo tangibile di una frattura tra una piccola parte della cittadinanza e le decisioni prese dalle istituzioni, mettendo in evidenza una tensione che sarà probabilmente centrale nel dibattito politico provinciale nei prossimi anni.
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