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Effetti della pandemia su bambini e adolescenti: riaprire i centri giovani e i luoghi di incontro

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Il 16 dicembre c’è stato un incontro virtuale fra l’assessora Deeg, gli assessori Achammer, Alfreider e Vettorato, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Höller, Tanja Rainer e Kevin Hofer del Südtiroler Jugendring, Robert Perathoner, Wolfram Nothdurfter e Karin Husnelder del netz nonché Karlheinz Malojer dell’AGJD.

In vista dell’incontro, l’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza e le organizzazioni citate avevano redatto una presa di posizione, per richiamare l’attenzione della Giunta provinciale sui temi relativi a bambine, bambini e adolescenti che necessitano di un intervento.

La Garante per l’infanzia e l’adolescenza Höller ha riportato di aver ricevuto numerose richieste di informazioni e supporto riguardanti la chiusura delle scuole: “Anche per alunne e alunni più grandi la scuola è una parte importante della vita. Scuola per gli adolescenti significa normalità, quotidianità e routine”. 

Per l’assessora provinciale alla Famiglia Waltraud Deeg, l‘apertura dei servizi educativi e di sostegno (come i centri giovanili) o la ripresa della didattica in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado il prima possibile è una questione centrale.






Il netz ha chiesto la riapertura dei centri giovani, dei punti di incontro degli adolescenti e delle associazioni culturali giovanili, l’AGJD ha domandato l’apertura anche degli altri luoghi dove bambine, bambini, ragazze e ragazzi si incontrano. Già in primavera, le organizzazioni e le istituzioni giovanili, così come gli impianti sportivi e le strutture dove avvengono i contatti sociali e le interazioni dei giovani, hanno dovuto interrompere la loro regolare attività.

Il contatto diretto con ragazze e ragazzi è essenziale a lungo termine: in quanto parte dell’ambiente di vita dei minori, l’occupazione giovanile crea spazi in cui gli adolescenti possono confrontarsi e questo assume enorme importanza per lo sviluppo della propria identità, per la partecipazione e l’orientamento nella società.

Tutte e tutti i presenti si trovavano infine concordi nel riconoscere che a bambine, bambini e adolescenti nella nostra società vadano assicurate la dignità e le possibilità che spettano loro. Questo in generale per supportare meglio i giovani in futuro, non solo nell’eventualità di una terza ondata della pandemia.



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