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Ecco il kit di sopravvivenza consigliato da Bruxelles per le prime 72 ore di guerra

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A illustrarlo sono state la vicepresidente della Commissione europea, Roxana Mînzatu, e la commissaria per l’Uguaglianza e la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib.

Il kit rientra nella Preparedness Union Strategy, una strategia pensata per aumentare il livello di preparazione degli Stati membri e dei cittadini europei di fronte a scenari critici: conflitti, pandemie, disastri naturali, cyber-attacchi o campagne di disinformazione.

Come ha spiegato Mînzatu, l’obiettivo è “riparare il tetto quando splende ancora il sole”. E in effetti, il contesto geopolitico attuale – con gli Stati Uniti che minacciano di ritirare la propria protezione militare e una Russia sempre più aggressiva – non lascia spazio all’improvvisazione. Meglio prevenire che curare, direbbero gli inglesi.






A illustrare in modo più concreto cosa dovrebbe contenere questo kit d’emergenza ci ha pensato Hadja Lahbib, con un tocco di ironia. In un video pubblicato sui social, la commissaria ha imitato il celebre format “What’s in my bag”, tanto amato dagli influencer, ma in versione “Survival edition”.

Tra gli oggetti indispensabili: documenti di identità protetti da una custodia impermeabile, acqua, torcia, occhiali da vista, coltellino svizzero, fiammiferi, accendino, medicine e cibo in scatola. Oggi che potrebbero garantire la sopravvivenza nelle prime 72 ore.

“E ovviamente dei contanti,” ha sottolineato Lahbib, “perché in una crisi la tua carta di credito può diventare solo un pezzo di plastica. Il kit si completa con una radio portatile, una power bank per ricaricare il cellulare e persino un mazzo di carte, per affrontare l’attesa con un pizzico di leggerezza.



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