Alto Adige
Dpcm Draghi: nessuna conseguenza in Alto Adige dai nuovi regolamenti

Al più tardi questo sabato 6 marzo entrerà in vigore il nuovo Dpcm del presidente del Consiglio Mario Draghi, in concomitanza con la scadenza dei provvedimenti attualmente in vigore a livello nazionale.
“Le misure messe in atto nelle ultime settimane in Alto Adige sono già in linea con le norme nazionali che stanno per essere adottate – spiega il presidente della Provincia Arno Kompatscher – . Le disposizioni in vigore in Alto Adige possono dunque restare invariate, sia quelle valide a livello provinciale che quelle locali relative ai Comuni con casi di variante sudafricana“.
All’origine della nuova linea nazionale vi è l’incremento dei casi di nuove varianti, più contagiose e in alcuni casi anche più aggressive nel decorso della malattia. La variante inglese è ormai diffusa ampiamente su tutto il territorio nazionale, ha riferito il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Silvio Brusaferro, mentre la variante brasiliana specialmente nell’Italia centrale. La variante sudafricana invece resta per ora confinata in alcuni territori, fra cui – come noto – anche l’Alto Adige.
Didattica a distanza per le zone rosse
Nel settore dell’istruzione in Italia fino a questo momento le zone gialle e quelle arancioni potevano svolgere le lezioni delle scuole di ogni ordine e grado in presenza, mentre nelle zone rosse la didattica in presenza è riservata solo agli studenti fino alla prima media. Per gli studenti delle scuole di ordine superiore in queste zone la didattica si svolge invece a distanza. In futuro invece nelle zone rosse la didattica a distanza dovrà essere applicata a tutte le classi di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Particolarmente discussa è stata l’ultima misura in relazione alla sua applicazione anche in altri casi. La bozza del decreto attualmente in lavorazione prevede infatti che i Presidenti delle Regioni o Province autonome possano disporre la didattica a distanza anche nelle aree, anche di ambito comunale, nelle quali vigano già misure stringenti di isolamento in ragione della circolazione di varianti di Sars-CoV-2 connotate da alto rischio di diffusività o da resistenza al vaccino o da capacità di indurre malattia grave.
La medesima misura può essere inoltre applicata dai Presidenti di Regioni e Province autonome a singole aree nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.
gst/sf
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