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Dopo le proteste, la polizia morale iraniana potrebbe essere abolita, ma non ci sono conferme

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In Iran le voci di protesta scoppiate in seguito alla morte della 22enne curda Mahsa Amini, deceduta il 16 settembre a seguito del suo arresto da parte della polizia morale iraniana per non aver indossato il velo in modo corretto, sono state metaforicamente interrotte dalla notizia di abolizione della polizia morale.

Polizia morale in vigore almeno fino ad oggi, grazie ad una legge che prevede tra le varie cose, anche l’obbligo per le donne di coprirsi la testa. Stando a quanto riporta il Guardian, la notizia arriverebbe dal procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri che annuncia come Parlamento e magistratura siano al lavoro sulla questione.

Al Jazeera però frena: “Non ci sono conferme alla notizia” e spiega “Non ci sono conferme sul fatto che il lavoro delle unità di pattugliamento, ufficialmente incaricate di garantire la ‘sicurezza morale’ nella società, sia effettivamente terminata”: dice.






Sulla questione, la tv di stato iraniana in lingua araba avrebbe chiesto un commento ufficiale al ministro dell’interno di Teheran. Intanto, i numeri della protesta continuano a salire. Fino ad ora infatti, sono 470 le persone uccise, di queste 64 sarebbero minorenni.

Non solo, ma secondo diverse organizzazioni per i diritti umani, 18.210 manifestati sono stati arrestati, 584 dei quali studenti. La magistratura iraniana avrebbe condannato a morte almeno sei manifestanti e migliaia sono stati incriminati per i disordini.

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